“Cagliari, mio marito mandato via dalla guardia medica: al pronto soccorso oltre 6 ore per una medicazione”. Inizia così il racconto desolante di Federica Loi, la donna cagliaritana reduce da una notte insonne: ” Vorrei segnalare un disservizio, a mio parere, molto grave e preoccupante del modo di operare degli operatori della guardia medica di via Talete. Intorno alle 20 (di ieri sera 15 marzo), mi sono recata con mio marito in guardia medica. Abbiamo trovato il portone chiuso. Abbiamo allora chiamato il numero telefonico e ci hanno risposto dopo parecchi squilli. Alla mia domanda sul perché il cancello fosse chiuso, mi hanno risposto che sono loro che decidono se una persona può entrare… Dopo il colloquio con mio marito, non ci hanno fatto entrare, dicendo di recarci al pronto soccorso. Ora, mi chiedo se tale procedura sia corretta o meno, se si può mandare un paziente al pronto soccorso senza nemmeno visitarlo e, soprattutto, se sia corretto trovare un servizio pubblico con le porte chiuse. Oltre al fatto, che, agendo così, si intasa magari inutilmente il pronto soccorso. Al pronto soccorso, mio marito, dopo il triage è rimasto in attesa di essere visitato per 6 ore e mezza per una medicazione che poteva essere fatta in guardia medica. Abbiamo saputo da alcuni nostri conoscenti che anche a loro è capitata un’esperienza simile in via Talete”, conclude amaramente la donna.









