I primi e secondi di pesce, il suo “must” nei ristoranti milanesi che ha aperto già da decenni, resteranno solo un sogno. Geraldo Mereu, imprenditore con cuore e radici in Sardegna, non aprirà il suo ristorante “La Risacca 2” in viale Trieste a Cagliari. Eppure, oltre la serranda tristemente abbassata tutto è pronto e nuovo di zecca. Ma sperare di avere clienti circondato da un cantiere troppo lungo è un sogno che, pian piano, con il passare dei mesi, si è trasformato in un incubo. E Mereu ha deciso di gettare la spugna: “Ho messo in vendita il locale, posso solo sperare che qualcuno lo compri”. Lui, che a Milano aveva avuto più volte al tavolo anche politici importanti, nazionali e internazionali, quasi non ci crede. Aveva deciso di investire e creare lavoro nel capoluogo sardo, ma se n’è decisamente pentito: “Avrei dovuto iniziare a giugno, come mi era stato promesso. Invece ho solo buttato soldi, 150mila euro anche per la ristrutturazione. Grazie al Comune a al sindaco Truzzu farò il pensionato in anticipo. Sono disperato, e a chi potrei chiedere i danni?”. La domanda è sensata: si tratta di lavori pubblici, quindi che non interessano solo lui. Sperare di imbastire una causa e vincerla è un’utopia.
“Spero che ci sia qualcuno interessato ad acquistarlo, anche perchè prima o poi i lavori finiranno”. E viale Trieste a Cagliari sarà tutta nuova, con meno stalli per le auto e spazio per le vetture ma con i marciapiedi più larghi. E solo allora sarà possibile aprire “La Risacca 2”, ma ad alzare la serranda, sempre che qualcuno gli compri il locale, non ci sarà di sicuro Geraldo Mereu: “Ci ho sperato tanto”, conclude, mestamente, l’imprenditore. Ma il cantiere è stato più “cocciuto” di lui.












