Vigilia di tristezza tra le corsie del mercato civico di San Benedetto: a poche ore dal Natale 2017 se ne va Salvatore Scaramuccia. Ottantuno anni con i coltelli sempre in mano, ben affilati, per lavorare una tra le carni più apprezzate dai clienti. La vita lavorativa, per signor Salvatore, inizia prestissimo: “A 10 anni al mercato vecchio del Largo, poi nel 1957 il trasferimento a San Benedetto. A noi figli ci ha trasmesso, col suo esempio, due valori fondamentali, quelli del lavoro e della famiglia”. A dirlo, con la voce mezzo rotta dalla commozione, è Francesco, da decenni titolare di uno dei box di famiglia. Poco più di due mesi fa noi di Cagliari Online l’avevamo intervistato: il tema era quello del progetto di creare uno spazio, al mercato, per far pranzare e cenare sardi e turisti.
“Io e i miei due fratelli abbiamo ereditato il lavoro di papà. Nonostante fosse in pensione dal 1995, fino a due anni fa continuava a venire ogni giorno, aiutandoci in tutto”. Poi, l’arrivo di una “bestia”, l’alzheimer: “Fino a due anni fa mio papà non aveva mai avuto a che fare con un medico. Al lavoro non è mai mancato un giorno, è sempre stato al suo posto. Un tipo molto silenzioso ma amico di tutti”. La gioventù a Villanova, poi il trasferimento a Sant’Avedrance e il matrimonio “con Anna Maria, mia mamma, da sempre casalinga”. E poi tre figli, tutti diventati esperti macellai. L’ultimo saluto a signor Salvatore è previsto in quello che dovrebbe essere il giorno più magico dell’anno: il 25 dicembre, alle 11:45, al cimitero di San Michele.











