Rinfrescarsi con l’acqua del mare del Poetto rischia di restare un vero e miraggio per Maria Cristina Serri, disabile 44enne, e per tutti gli altri diversamente abili. Il motivo? “i bagnini hanno paura che, in caso di infortunio, vengano denunciati”. Cioè? Semplice: “Se durante le operazioni di trasporto in acqua il disabile cade e si fa male, potrebbe denunciare gli assistenti dello stabilimento”. Lo ha scoperto sulla sua pelle, la Serri: “Nello stabilimento nel quale vado da anni con mia mamma c’è un gradino da superare prima di raggiungere la zona più vicina all’acqua. Mamma ha 83 anni e, anche con l’aiuto di una nostra assistente, è impossibile sorreggermi correttamente. Abbiamo chiesto aiuto ai bagnini ma ci hanno detto che hanno deciso di seguire le nuove regole, cioè non fornire supporto per evitare possibili guai”.
Certo, la beffa di essere denunciati perché si è cercato di aiutare una persona è tremenda, i bagnini non hanno tutti i torti. “Così, però, per me e tante altre persone entrare in acqua, anche con la sedia job, è impossibile”.







