Se potesse parlare, prima di tutto ringrazierebbe la figlia per l’aiuto, quotidiano e costante, che le sta dando. Poi, probabilmente, alzerebbe il tono della voce con gli addetti dell’Inps: Maria Chiara Ramo ha 68 anni, vive a Cagliari ed è una disabile: “Ha una demenza grave”, precisa sin da subito la figlia, Veronica Ruggeri, psicologa 44enne che è anche tutrice dell’anziana. Da quasi quattro mesi sta combattendo una battaglia durissima per ottenere il bonus mensile di 380 euro: “Si tratta del piano HomeCare Premium, riceviamo un contributo mensile con il quale paghiamo le ore della badante che la assiste. Il piano è riservato agli ex dipendenti Inpdap e ogni tre mesi ne spendiamo altrettanti, di contributi, pagati a parte”. Stesso discorso “per il consulente”. Da luglio l’Inps ha, però, chiuso i rubinetti: “Eppure è tutto in regola. Dalla pagina personale risulta che i contratti con le badanti sono attivi, il piano è attivo, il rinnovo è andato a buon fine, i contributi li abbiamo pagati tutti, quindi vorremmo capire per quale anomalia i soldi non arrivano”, prosegue la quarantaquattrenne. “Sono disoccupata, sono la figlia e amministratrice di sostegno della malata e non so più come pagare la badante”.
“Ho chiamato per avere delle risposte e la risposta è che mia madre deve chiamare in prima persona, ma lei non parla più da quando è stata colpita dalla demenza. Non posso nemmeno accedere con lo Spid di mia madre, dovrei farne un altro a nome mio, peccato che se lo faccio a nome mio per lei poi non possa più farlo per me, non posso usare le stesse credenziali per entrambe”. Un bel pasticcio, insomma: “Mi chiedo, a questo punto, a cosa mi serva un decreto del giudice se per l’Inps non vale. Cosa si deve fare per tutelare un malato? Come devo fare per garantirle le cure necessarie? Perché anziché semplificarci le cose, dato che la sfortuna ci ha già colpito di brutto, ci devono ostacolare in questo modo barbaro? È disumano vivere così, ci si deve augurare di morire presto”, si sfoga ancora la giovane. “Non so più a chi mi devo rivolgere. Il Caf che segue le pratiche ha lo stesso problema con altri cento utenti beneficiari dello stesso piano HomeCare Premium. È una vergogna assurda”.











