Se si fossero incontrati con popcorn e una bibita nell’Auditorium della scuola di via Piceno e avessero visto il filmato dell’assemblea del 12 novembre 2022 (QUI la notizia), forse sarebbe stato quasi uguale. I problemi che hanno sollevato i residenti dei quattro rioni storici di Cagliari un anno fa sono praticamente gli stessi, spazzatura a parte alla Marina. Meglio, ritiro dei rifiuti col porta a porta. E la colpa non può che essere delle istituzioni, Comune in primis, stimolato più volte tra richieste di incontri e addirittura lettere firmate da avvocati. Villanova, Marina, Stampace e Castello continuano ad essere tragicamente unite da un lungo filo, quello del degrado. Che ormai non è più circoscritto al fine settimana, ma avvolge migliaia di residenti anche da lunedì al giovedì.
Adolfo Costa è il presidente del comitato degli stampacini: “Malamovida peggiorata, eventi delinquenziali all’ordine del giorno tra scippi, strattonamenti e persone fuori dai locali a tadda notte. Non è cambiato nulla e il tavolo si confronto col prefetto è svanito come neve al sole”, afferma. “Chiediamo con forza che venga riproposto. Il Comune ha agito a metà, dandoci parcheggi dalle venti alle sei del mattino ma, con zero controlli, è come non averne. Insomma, solo interlocuzioni senza nessun seguito concreto”. Da Villanova parla Carlo Macció: “Abbiamo parlato col vicesindaco e vari assessori, tante promesse ma pochi fatti. Non abbiamo le telecamere per la Ztl, un tema molto caldo visti i tanti lavori dentro la città il quartiere sta implodendo. Abbiamo inviato una diffida da uno studio legale, rimasta lettera morta”, ricorda. “Il problema della malamovida è relativo, per noi, a parte piazza Orrú e il Terrapieno dove ci sono spesso assembramenti e attività autogestite”, spessissimo si tratta di giovani e meno giovani che esagerano con alcolici e urla in piena notte. Sandra Orrú cerca di aprire davvero quelle finestre degli abitanti della Marina che, poi, è anche il nome dell’associazione che presiede, sperando di non sentire più caos e urla, ma invano: “Gli stessi problemi di sempre. Sicurezza, viabilità e decoro, non è cambiato quasi nulla, a parte per la spazzatura, ma c’è ancora tanto da fare. Sulla sicurezza solo tiepide risposte dal sindaco, l’applicazione del regolamento di polizia urbana è ancora lettera morta, il tavolo col prefetto è andato a scemare e, a parte sporadici interventi delle forze dell’ordine siamo alle prese con aggressioni, ubriachi e tentativi di accoltellamenti, una situazione non idilliaca. Vogliamo risposte più concrete, sembriamo criceti impazziti che fanno buchi, questi buchi però vogliamo riempirli”. Che fare, ormai? “Scendere in piazza a manifestare o farci tutelare dagli avvocati”. Il suo collega del comitato Rumore no grazie, Salvatore Pusceddu, ha messo l’accento anche “sui troppi locali aperti nel centro storico”, a proposito del problema del rumore. Infine, Castello: “Abbandonato e nel degrado, ogni problema il Comune lo risolve mettendo transenne”, afferma Carmen Sulis, portavoce del comitato degli abitanti: “Un problema grande è l’assenza anche dei servizi più elementari. Il Comune deve intervenire, pensiamo al Bastione, a Sa Domu, al teatro civico di Castello, agli scavi di Santa Caterina e a piazza Palazzo, per metà transennata e per metà occupata da auto di non residenti. Anche qui non sono mai state accese le telecamere della Ztl e Truzzu non ha mai risposto alle tante richieste di incontri da parte di tutti e quattro i comitati dei rioni storici”.










