I metri quadri sono settanta, ci vive da diciassette anni, “prima la casa era di mia suocera, poi è passata a me” ma, da mesi, sta combattendo una battaglia, a distanza, fatta soprattutto di telefonate e promesse mancate, col Comune di Cagliari. Graziella Muntoni, 59 anni, “disoccupata e disabile”, vive al primo piano di una palazzina di via Codroipo: “La grandezza della casa va bene, non mi sono mai lamentata. Dallo scorso mese di marzo sto aspettando che l’amministrazione comunale mi mandi gli operai perchè sono saltate le piastrelle del pavimento della cucina. Sono addirittura caduta e son stata portata all’ospedale per un trauma al ginocchio destro”. E non è l’unico problema: “Da una settimana piove in casa. Dal tetto arrivano fiumi d’acqua, tutto per colpa di alcuni tubi rotti nell’abitazione di chi vive sopra di me”. E al dramma si aggiunge un altro dramma: “Chi abita sopra è una donna cardiopatica, l’ho obbligata a non aprire più nessun rubinetto dopo l’intervento dei Vigili del fuoco. Lei si trova in difficoltà, ma anch’io non me la sto passando per niente bene”. Cioé? È presto detto: “Ho un’invalidità seria, devo fare delle terapie e, con la casa piena di bacinelle, è un’impresa. Inoltre, la perdita d’acqua arriva sino ai fili del frigorifero, devo tenerlo spento, sono ko anche i fornelli. Tre anni fa fa si è addirittura rotta una finestra, dopo sei mesi di attesa di un intervento da parte del Comune l’ho dovuta aggiustare a mie spese, assurdo”.
Con la donna vive anche “mio marito, anche lui senza lavoro. Eppure, nonostante le difficoltà, abbiamo sempre pagato i 19 euro di affitto mensile. Sto telefonando ogni giorno agli uffici comunali, venerdì scorso mi era stato promesso un sopralluogo, da parte dei tecnici, per la giornata di ieri. Non si è visto nessuno. Perchè si continua a non aiutare chi, come me, ha bisogno?”.











