Ristoranti della Marina penalizzati dalla guerra coi residenti e delle multe del Comune. “C’è il rischio che gli investimenti vadano altrove. Ma se Cagliari vuole diventare una città turistica deve poter puntare sugli spazi all’aperto”.
Così Marco Medda, presidente di Confesercenti Sud Sardegna, commenta la chiusura dei ristoranti Lapola e Gennergentu dello storico rione cittadino davanti al porto.
“Il momento dovrebbe essere buono, ma esattamente non è così. Perché si sente un po’ di fiato sul collo, soprattutto alla Marina”, spiega Medda, “il giro d’affari non è particolarmente cattivo, però ci sono situazioni di conflitto coi residenti che stanno creando disagi. C’è il braccio di fero col comitato “Rumore no grazie” e poi le multe. Ma se tu vuoi una città turistica le cose vanno messe in campo. Sì ci sono alcuni locali che si allargano, ma in questo periodo tu ti ritrovi per forza a dover sfruttare gli spazi per forza all’esterno. Ci siamo incontrati con l’amministrazione per ragionare ad esempio sugli incolpevoli come quelli che costretti a pagare a causa dei clienti che spostano i tavolini.
Ma la verità”, aggiunge, “è che serve una scelta: se Cagliari deve essere turistica ha bisogno di spazi all’aperto, se non c’è un accordo coi residenti, allora è chiaro che gli imprenditori chiuderanno e andranno a investire in altre città, come qualcuno sta già facendo. Vanno dove trovano un’accoglienza migliore e dove possono garantire un miglior servizio”.
Medda sottolinea che i locali alla Marina hanno riqualificato il rione e fatto raddoppiare i valori immobiliari, rispetto a 25 anni fa. Ricorda il quartiere di qualche decennio fa popolato da immigrati in difficoltà, mentre oggi invece spopolano i B&b. “Ma se continua la guerra i locali andranno via e la Marina tornerà ad essere un rione come era 30 anni fa, buio, abbandonato e pericoloso”, prosegue, “le norme applicate alla lettera sono inapplicabili e rischiano di far saltare gli investimenti. Un ristoratore mi ha detto che il rumore della macchina del caffè quando scarichi il prodotto usato fa saltare i parametri; non potremmo più lavorare. Serve un accordo tra residenti e amministrazione. Si possono installare finestre anti rumore chi vuole tranquillità può scegliere un altro posto dove stare. Ma se vuoi gli investimenti turistici devi credere negli spazi all’aperto. Oppure gli investimenti andranno altrove”. Intanto, mercoledì arriverà in città il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: previsto un vertice, con al primo punto il tema della sicurezza, in prefettura.









