Cagliari, lo sfogo di un ristoratore: “Contratto sicuro ma i giovani rifiutano perchè preferiscono il reddito di cittadinanza”

Marco Biella, 35 anni, ha una pizzeria in via Sonnino. La moglie attende un figlio, gli serve un aiutante. I soldi per assumerlo ci sono, ma fioccano i no: “Due ragazzi avevano il reddito, un altro la disoccupazione e mi ha chiesto di poter lavorare in nero. Assurdo, benvenuti nel paese dei balocchi”. Cosa ne pensate?


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La moglie, con la quale gestisce una pizzeria in via Sonnino a Cagliari, aspetta un figlio. E così Marco Biella, 35 anni, decide di cercare un aiutante. Ma i risultati sono diametralmente opposti alle sue speranze. Un contratto sicuro rifiutato da tre giovani: “Un 25enne e un 29 di Cagliari e un trentenne di Assemini. Tutti, alla fine, hanno preferito non lavorare”. Come mai? Biella spiega: “Ho proposto loro un contratto regolare di sei mesi, rinnovabile, 4 ore di lavoro al giorno domenica esclusa, per 850 euro, come prevede il contratto collettivo nazionale. La mansione è quella di aiutarmi al bancone”. E oggi, primo giorno di zona bianca, il pizzaiolo si trova in grande difficoltà. Ed è, anche, molto amareggiato: “Due ragazzi avevano il reddito di cittadinanza e, quindi, mi hanno chiesto di fargli un contratto minimo in modo da non poter perdere il beneficio economico. Il terzo percepisce la disoccupazione dopo essere stato a fare la stagione a La Maddalena, mi ha domandato se potevo prenderlo o a chiamata o, addirittura, in nero. Benvenuti nel paese dei balocchi”, afferma Biella, a metà tra lo sconsolato e l’arrabbiato.
“Purtroppo, oltre ai furbetti che sono sempre esistiti, ora c’è pure chi sfrutta il reddito di cittadinanza per non lavorare. Io devo garantire la sopravvivenza mia e dei miei dipendenti, ormai mi sono reso conto che esistono cittadini di serie A e di serie B. Quella che dovrebbe essere una mano d’aiuto, il reddito di cittadinanza, sta invece creando spaccature. Amministro una società e ho dei costi, sia se incasso sia se non incasso. Ma se offro un posto di lavoro con una paga mensile che è uguale a quella del reddito , per chi devo faticare? A questo punto penso davvero a salvare solo me stesso e chi, dentro la pizzeria, vuole lavorare e non fare il furbo. Siamo un popolo pessimo”.


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