Prima il fiume di lamentele, poi la presa di posizione dell’Ats con l’annuncio dell’avvio di un’indagine interna e, a distanza di due mesi, le nuove polemiche. Non sembra esserci pace per i tanti malati cagliaritani che, da oltre due mesi, sono alle prese col nuovo sistema di fornitura dei pannoloni. Il telefono dell’associazione di volontariato cagliaritana Fiocco Bianco Argento, diretta da Maria Grazia Olla, è “bollente” al punto che, oltre alle lamentele dal vivo, la 64enne e il gruppo di volontari ascoltano gli sos degli anziani o dei loro parenti anche registrati nella segreteria telefonica. “Non è cambiato nulla, anzi, stiamo peggio di prima. Le forniture dei pannoloni sono troppo poche, ognuno li riceve due volte al mese e si tratta, stando alla cinquantina di lamentele che abbiamo ricevuto negli ultimi due mesi, di prodotti di scarsa qualità”, afferma la Olla. “Tante pensionate, ma anche qualche pensionato, ci hanno confidato di essere costretti a sborsare anche 12 euro a pacco per acquistare i pannoloni direttamente nei market. Questo è un vero e proprio maltrattamento sociale”, tuona la numero uno della onlus iscritta anche nel “circuito” delle associazioni diocesane. “E, quando non telefonano gli anziani, sono i loro figli a contattarci, ovviamente preoccupati”.
La Olla osserva anche che “non abbiamo mai chiamato l’Ats, ma tra le varie associazioni come la nostra sta girando un messaggio che riporta il nome della ditta che si è aggiudicata l’appalto per la fornitura di questi importantissimi presìdi sanitari. Tra consegne in ritardo e qualità scadente la misura è ormai colma, nelle prossime ore scriveremo un comunicato di protesta e lo invieremo all’Ats. È assurdo e vergognoso che vengano calpestati in questo modo i diritti delle persone malate, costrette a togliere soldi dalle loro pensioni per acquistare pannoloni in grazia di Dio”.









