Le griglie lavoreranno, salvo “miracoli”, molto di meno dalle 21 di oggi, dentro i camion bar dei caddozzoni del Poetto. Tra rischio di assembramenti, ma principalmente a causa dell’assenza di sedie e tavoli che possono garantire un consumo “da seduti”, il coprifuoco sarà realtà per almeno il prossimo mese. Così recita il Dpcm del Governo Conte. Certo, c’è l’asporto o la consegna a domicilio (per chi effettua questi servizi) che può salvare i ristoratori dalla voce “zero scontrini” nella fascia oraria migliore, per loro, quando tanti cagliaritani escono per gustarsi un panino con wurstel o patatine fritte. Ma alcuni caddozzoni cagliaritani, anche se rassegnati, non esitano a togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “Da quando è iniziata la stagione estiva c’è stato il ‘si salvi chi può’: tanti ragazzini sono arrivati sino al bancone senza mascherina, gliel’abbiamo detto che era vietato ma loro se ne sono fregati delle regole. Questi sono i risultati”, spiegano Margherita e Barbara Pani di Baffo. “Ora non possiamo avere nessun cliente, dalle 21, nelle vicinanze del camion bar, però suolo pubblico, F24 e tasse le paghiamo come tutti. Ci fanno chiudere, con l’asporto o il domicilio non ci salviamo. Abbiamo cinque dipendenti da pagare e siamo in attesa dei contributi a fondo perduto”.
E, per quanto riguarda i giovani senza mascherina, anche Alessio Viti, caddozzone 40enne del Poetto, afferma che “quelli ci sono e continuano ad esserci nonostante i richiami. Quando sono davanti al bancone se la mettono, ma arrivano senza”. E, sulla difficoltà di poter tenere aperto oltre le 21, è netto: “Non ho sedie e non ho tavoli fuori, vuol dire che non lavoreremo, con la mia famiglia abbiamo il camion bar da decenni”. Durante il lockdown “ho provato il servizio d’asporto. Dalle ventuno è andato malino, avevo tentato anche le consegne”. Con le nuove regole del Dpcm “tenterò la carta dell’asporto, il lavoro d’inverno cala, ma non mi salverà. Nell’ultima settimana è andata male, la notte chiudo verso le 3. Chiudendo alle ventuno perdo quasi tutto l’incasso, questo decreto ci spezza le gambe. Ho dieci dipendenti, non ho idea di cosa fare, a questo punto è meglio non aprire, tra corrente elettrica e altre spese, come mi faccio l’incasso? Insomma, spero solo di salvarmi con l’asporto ma la vedo grigia”.










