Un’invasione di carta, quotidiana, nelle cassette pubblicitarie dei cagliaritani. I volantini promozionali “svolazzano” – è davvero il caso di dirlo – da una parte all’altra: basta un po’ di vento e le strade diventano degli immondezzai. Anche perché, da qualche tempo, tutti lasciano i volantini negli stessi giorni e, in alcuni casi, nelle stesse ore. Prima il market, poi il negozio di profumi, poi la pizzeria, poi l’agenzia immobiliare, e l’elenco sarebbe ancora bello lungo. Se fino a qualche anno fa il disturbo era il campanello di casa che veniva suonato nel primo pomeriggio dal ragazzo di turno, armato di zaino strapieno di depliant, che doveva imbucarne almeno uno dentro ogni cassetta, adesso ci sono i maxi contenitori esterni in metallo, i “porta pubblicità”. Che, anche se sono “maxi”, non possono contenere carta all’infinito. Così, pur di liberarsi dei mazzi di volantini, c’è chi li appoggia accanto ai portoni di ingresso dei palazzi e chi li spinge con forza dentro la cassetta ormai stracolma. E molti cagliaritani, ormai, non ne possono più.
“Tre giorni fa ho riempito due buste di volantini pubblicitari, tutti caduti in via Pacinotti. Il Comune dovrebbe mettere dei costi aggiuntivi per le ditte che fanno volantinaggio”, afferma Gesualdo Gorini, 87enne residente a San Benedetto, “i porta pubblicità sono sempre strapieni, ogni santo giorno. Io voglio poter sfogliare i depliant, non tutti sono sui social o sanno utilizzare internet per leggere le offerte, ma serve soprattutto qualcuno che passi per pulire le strade in tempo, gli operatori non ce la fanno”. Anna Raccis abita in una delle tante traverse di via Dante: “Comprendo i ragazzi che, con la crisi che c’è, sono disposti pure a fare un lavoro come quello della consegna dei volantini, ma adesso è troppo. Almeno prima li prendevamo e li buttavamo dentro i cassonetti, da quando c’è il porta a porta non possiamo più farlo e, senza i maxi mastelli, è un bel problema. Servono più controlli”.









