Una preintesa, sottoscritta con la direzione del Brotzu per garantire stipendi più alti, grazie al passaggio di fascia, agli infermieri, Oss e amministrativi che erano rimasti tagliati fuori. L’annuncio arriva dalla Uil, insieme a Cgil e Fials: “Per quanto riguarda le stabilizzazioni l’amministrazione si impegna a stabilizzarne alcuni con la legge Omnibus e altri coi requisiti dei 18 mesi e 36 mesi. Questo è il primo importante risultato della vertenza, con stato di agitazione, proclamati il 29 luglio scorso. Il 28 giugno era stata inviata una nota urgente in cui si chiedeva di valutare, con massima attenzione e somma urgenza, la possibilità di effettuare una puntuale ricognizione economico-giuridica dei residui di tutti fondi contrattuali ad oggi ancora esistenti. Tutto ciò al fine di poter raggiungere in tempi brevi, prima quindi dell’imminente varo del contratto collettivo nazionale del lavoro 2019-2021, che stravolgerà anche l’attuale trasposizione dei fondi contrattuali, ad una eventuale probabile rimodulazione di un regolamento indispensabile per sottoscrivere celermente un eventuale nuovo accordo contrattuale decentrato con lo scopo , quindi, di poter attribuire la fascia economica anche al restante 50% degli aventi diritto che non l’hanno presa al primo turno”.
Per i sindacati “sarebbe un risultato di portata storica che oramai all’Arnas non si raggiungeva più da oltre una decina d’anni. A tal fine, ricordiamo che i lavoratori sardi sono i meno pagati d’Italia e, il colmo dei colmi, quelli dell’Arnas i meno remunerati di tutta la Sardegna. È vergognoso infatti che i lavoratori della realtà sanitaria pubblica più grande percepiscano persino due-tre fasce economiche in meno rispetto ai loro colleghi sardi. Non va nemmeno scordato, tra l’altro, che da ospedale squisitamente Covid free, una parte sia stato addirittura adibito a reparti Covid, con l’aggravante persino che gli operatori non percepiscano l’indennità di malattie infettive, in quanto azienda e Regione non hanno attivato le procedure per il relativo accordo, con tutti gli eventuali rischi, invece, di contagi trasversali, coinvolgendo sia i pazienti che i lavoratori”. La speranza dei tre sindacati è che “l’amministrazione e gli uffici competenti perseverino col massimo impegno e celerità, sinora dimostrati in questa vertenza. Esprimiamo la dovuta gratitudine a tutto il personale coinvolto e, anche, la massima soddisfazione perché con questo importante storico risultato si va nella direzione di attenuare, quantomeno, lo ‘status’ di essere cronicamente i meno pagati di tutta la Sardegna”.










