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È un Claudio Ranieri che non nasconde le lacrime, quello che guarda per l’ultima volta tutti gli spalti della Domus da allenatore del Cagliari. Chiamato in campo da Pavoletti, sir Claudio raggiunge il centro del campo e viene prima osannato da Giulini (fischiato da gran parte dei tifosi durante il suo breve discorso) e, poi, dedica pensieri profondi e destinati a restare in eterno nella memoria del popolo rossoblù: “«Vi ringrazio di cuore perché quello che siamo riusciti a fare l’abbiamo fatto insieme. Ricordo quando sono arrivato un anno e mezzo fa, avevo chiesto aiuto a tutti, solo con voi potevamo fare quello che abbiamo fatto”, dice. Poi, qualche secondo di silenzio, rotto da un tifoso che urla “Bravo”. E lui, Ranieri, l’uomo dei cinque miracoli dipinti di rosso e di blu, precisa: “No, no, bravo voi, bravi i ragazzi”. E giù applausi e cori. “Dovete restare sempre vicino a questi ragazzi. Sinché vi daranno tutto, potranno sbagliare ma l’importante è che non molleranno mai”.
“Se voi gli state dietro loro cammineranno sempre a testa alta perché sanno di avere voi dietro. Dovete sapere che questi ragazzi, quando giocano, pensano a tutti voi”, prosegue Ranieri. “Pensano all’Isola, a quanto soffrite, alle difficoltà che avete nel viaggiare e stargli vicino nelle trasferte. Credetemi, questa è la migliore spinta per un giocatore, daranno sempre il massimo se sanno che dietro hanno un intero popolo. Vi ringrazio, di cuore, a tutti”.