Dopo un minuto di silenzio in onore della dottoressa morta a Dorgali (chiesto dai consiglieri Mura e Sulis), il consiglio comunale ha approvato un importante ordine del giorno per il rilancio del porto. Ecco tutte le richieste sulle quali dovrà impegnarsi il sindaco Zedda. Ed è soprattutto la stessa maggioranza di centrosinistra, ma anche consiglieri di opposizione come Giuseppe Farris, a lanciare un ultimatum per la salvezza del porto canale: “E’ necessario riaprire un confronto con la nuova governance dell’Autorità Portuale- si legge nel documento approvato- coinvolgendo parti sociali e istituzioni territoriali, chiedendo nei tempi più brevi possibili un aggiornamento del DPSS, sulla base delle diverse osservazioni pervenute dalle istituzioni, dai sindacati e dalle imprese; 2. promuovere un piano straordinario di rilancio del Porto Canale di Cagliari, che preveda: – la nuova concessione dell’intera banchina a un player internazionale in grado di garantire traffici, investimenti e piena occupazione; – un piano industriale integrato con le zone industriali di Macchiareddu e di Sarroch, anche in funzione delle politiche energetiche e di transizione verde; – interventi urgenti per l’ammodernamento infrastrutturale, con la realizzazione di nuove gru di ultima generazione, capaci di servire le nuove grandi navi container, e con servizi di bunkeraggio anche a GNL e cantieristica navale; – sviluppo cantieristica da diporto e l’eventuale dragaggio; – preservare le aree per il terminal container mantenendo in via esclusiva la destinazione d’uso attuale, recuperando a funzioni portuali le aree prospicenti l’area container che nella modifica proposta nel DPSS vengono definite retroportuali; 3. definire misure di fiscalità di vantaggio e la riduzione delle tasse di ancoraggio e dei canoni concessori, al fine di attrarre investitori e traffici internazionali; 4. tutela e rilancio occupazionale, garantendo continuità ai lavoratori oggi in forza a Kalport e prevedendo bonus assunzionali e percorsi di formazione qualificante per le nuove professionalità portuali; 5. sostenere l’export delle produzioni sarde, prevedendo misure specifiche di continuità territoriale per le merci, incentivi logistici per le imprese esportatrici e promozione dei prodotti sardi attraverso il Porto Canale sui mercati internazionali; 6. sostenere il riconoscimento di Cagliari come hub del Mediterraneo, per rafforzare il ruolo di Cagliari nel transhipment contro la concorrenza di Pireo, Tangeri e Valencia, anche eventualmente in rete con gli altri porti italiani (Gioia Tauro e Taranto); 7. valorizzare e rendere finalmente operativa la Zona Franca Doganale di Cagliari, prendendo a modello esperienze virtuose come Tangeri, e orientandola a diventare un polo per l’attrazione di imprese manifatturiere e logistiche e per la creazione di nuova occupazione; 8. sfruttare pienamente la Zona Economica Speciale (ZES), orientandola a diventare uno strumento concreto per attrarre investimenti esteri, sostenere le imprese sarde e sviluppare nuove filiere industriali e tecnologiche legate alla portualità e alla logistica; 9. Prevedere la possibilità di realizzare un centro di eccellenza per la formazione scientifica e nautica, al fine di rafforzare la competitività del porto e del territorio, così da valorizzare l’offerta formativa e occupazionale; 10. valutare nuove soluzioni energetiche per il porto e l’eventuale cold ironing come infrastrutture strategiche, per rendere il Porto Canale un hub green del Mediterraneo, capace di abbattere le emissioni, rispondere agli standard europei e attrarre le compagnie di shipping più innovative; 11. aprire un tavolo permanente di confronto tra Regione, Autorità Portuale, CACIP, Cagliari Free Zone, sindacati, imprese e istituzioni locali per monitorare l’attuazione del piano e garantire la massima trasparenza e condivisione. Delibera, inoltre, l’organizzazione di opportune audizioni di approfondimento nelle Commissioni consiliari dei soggetti coinvolti, quali Regione, Città Metropolitana, Autorità di Sistema Portuale, CACIP, società Cagliari Free Zone, rappresentanze sindacali e datoriali, imprese, al fine di discutere insieme il futuro del Porto in generale e del Porto Canale e individuare soluzioni condivise per il suo rilancio. Invia il presente ordine del giorno alla Presidente della Regione Sardegna, al Governo nazionale, al MIT, all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, al CACIP, ai parlamentari sardi e alle organizzazioni sindacali e datoriali del settore”, in sintesi ecco tutti i punti dell’ordine del giorno che ha avuto stasera il via libera del consiglio comunale.










