“Addio tenda, torniamo al Policlinico. Finalmente riusciamo a vedere il percorso che da una tenda di protesta ci avvicina ai nostri amati posti di lavoro”. Ad annunciarlo sono i portavoce dei precari della tenda di via Roma a Cagliari, Silvia Orefice e Desiderio Mallus, anche loro Oss insieme ai trentasette colleghi. “Ripercorrendo questi 105 giorni, possiamo dire che non è stato facile. Siamo stati messi a dura prova dalla pioggia e dal freddo, dai balordi che passano in via Roma nel fine settimana e da tutte le nostre emozioni. A volte ci siamo sentiti abbandonati, sconfortati e sconfitti. Ma non abbiamo mollato sapendo che se avessimo smontato questa maledetta tenda avremmo perso tutta la nostra visibilità. Ieri l’azienda ospedaliero universitaria di Cagliari ha pubblicato la delibera con cui si impegna a stabilizzare una parte di noi. La graduatoria resterà comunque aperta e, vista la carenza di personale, tutti saremo stabilizzati. I nostri sacrifici non sono stati vani, la nostra protesta non è stata inutile”. I vari contratti saranno stabilizzati nelle prossime settimane.
“Per questo vorremo ringraziare le persone che dal primo giorno ad oggi hanno creduto in noi e nella nostra battaglia: il leader di Sardi in Europa Claudio Cugusi e gli operatori dell’associazione I Sardi Soccorso, Marco e Elena. Senza la loro tenda, senza la loro ambulanza per avere un po’ di luce sotto la tenda, senza il loro conforto materiale quotidiano non saremmo andati molto lontano. E poi i nostri avvocati Renato Chiesa e Gianni Benevole, che hanno lavorato per noi tutto questo tempo, dandoci forza e non lasciandoci mai soli. Un ringraziamento alla Politica, non a tutta ma soltanto a chi ci ha ascoltati con umanità capendo che non c’è in ballo soltanto il nostro lavoro ma un pezzo della sanità pubblica di Cagliari. Grazie alla presidente Todde e all’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi: siamo sicuri che vi sta a cuore la salute e il benessere dei cittadini sardi. Grazie alla presidente della commissione sanità del Consiglio regionale, Carla Fundoni e al vice presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Frau: due medici, prima che politici, che hanno abbracciato la nostra causa e lottato per noi. Grazie all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari, in particolare alla dottoressa Chiara Seazzu e ai suoi stretti collaboratori: avete accettato il dialogo con noi, che siamo semplici operatori sanitari. Grazie al personale della Digos, e tutte le forze dell’ordine, che hanno vegliato su di noi. Grazie a tutti i colleghi che hanno partecipato a questa lotta, mettendo in secondo pieno le loro famiglie e la loro vita, per questa causa. Probabilmente, tra qualche giorno smonteremo la tenda e i cagliaritani non sentiranno più parlare di noi. Non ci frastimeranno mentre sfiliamo sulle strisce pedonali con i cartelli. Ma ci ricorderanno come quelli che hanno lottato per i loro diritti e per la sanità pubblica, senza mai mollare. Perché, come ci ha insegnato Cugusi, l’unica battaglia che si perde davvero è quella che non si combatte”.










