Cagliari, la vittoria degli ambulanti di via Quirra: “Possiamo vendere, la Municipale ci ha graziati”

Vestiti e detersivi non si possono vendere in zona rossa, ma nel piazzale esterno del mercato civico di Is Mirrionis gli ambulanti stanno riuscendo a fare qualche affare: “Stiamo solo lavorando, rispettando le distanze e indossando la mascherina. Gli agenti sono venuti ma hanno capito la nostra situazione: almeno così potremo sopravvivere”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE.


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Le bancarelle esterne sono fornite: ci sono vestiti, detersivi, prodotti per la cosmesi. Non è una novità nel piazzale esterno del mercato civico di via Quirra a Cagliari. Ma in zona rossa c’è il divieto di vendita di tutta una serie di oggetti: anche all’aira aperta, infatti, è possibile vendere alimentari e fiori. Abbigliamento e prodotti per la cura della persona, invece, no. Tuttavia, in piena terza settimana con le restrizioni massime anche nel capoluogo sardo, vari ambulanti stanno riuscendo a proporre anche abiti e flaconi di detersivo e ammorbidente. Lì, ieri, è arrivata la polizia Municipale. E anche oggi, davanti alle scale mobili del mercato, c’erano due agenti. A pochi metri di distanza loro, gli ambulanti. Felici di poter esporre la loro mercanzia. Sono proprio loro a raccontarlo. Giulio Errante: “Stiamo cercando di poter lavorare, non chiediamo nient’altro, anche gli articoli quali detersivi e intimo. Vendo abbigliamento per bimbi e cosmesi, prima potevo ma ora, invece, pare che siano vietati. I vigili sono venuti e ci hanno capito: abbiamo tutti le mascherine e gli igienizzanti, tutti distanti cinque metri”. Insomma, vi hanno graziato? “Sì. E l’assessore Sorgia ha inviato una nota informativa al presidente Christian Solinas per chiedere che attui, visto che siamo una regione autonoma, la richiesta di far aprire tutti gli ambulanti e mercati. Lavoro da 30 anni, non ho nessun altro sostentamento. Dietro ogni banco c’è una famiglia”, racconta.
Roberto Carboni, 58 anni, è un altro ambulante: “Il mio settore è abbigliamento e cosmesi. Sto riuscendo a vendere perchè molti vigili capiscono la situazione, li ringraziamo. Ma non è giusto che non si possa vendere abbigliamento ma i fiori, invece, sì. E nei discount e negli ingrossi hanno tutti gli articoli in vendita che a noi ci hanno negato. Abbiamo igienizzanti, la distanza, non capisco dov’è il problema dei contagi”, osserva. “Da noi la situazione è tranquilla. Una vittoria? No, è una questione di collaborazione e buon senso. Ci stanno dando una mano, come noi la diamo a loro tenendo pulito e mantenendo la distanza. I clienti sono pochi, in zona rossa non stanno uscendo. Stiamo sopravvivendo, è più di un anno che siamo in questa situazione. Non ho mai chiesto nulla, non ho mai bussato da nessuna parte. Voglio solo lavorare, ho anche speso settecento euro per la cassa con il Pos. È dura ma ce la dovremo fare”.


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