Cagliari, la protesta dei docenti precari oggi in piazza Garibaldi. Il presidente regionale del Consiglio Piero Comandini: “C’è una richiesta legittima, forte e da sostenere, ovvero il superamento del precariato”
Si sono ritrovati tutti in piazza Garibaldi, oggi venerdì 3 gennaio i docenti precari, considerati idonei, ma ancora senza cattedra. Tanta la paura di essere scavalcati da un altro concorso, mentre gli insegnanti di sostegno cercano stabilità mentre si fa strada l’incertezza riguardo al sistema di reclutamento Indire. “Possono aprire le porte ai titoli esteri che dovrebbero invece essere verificati”, è quanto spiega Riccardo Berutti del movimento Educazione Senza Prezzo. Ornella Demuru, del Movimento Precari Sardi in Cattedra, grida ad una riforma dello Statuto, affermando: “Siamo una regione ad autonomia speciale noi vogliamo essere come il Trentino che ha un reclutamento differenziato. Sarebbe importante per la denatalità, ma soprattutto anche per tutti quei luoghi disagiati dove le scuole stanno chiudendo. E questo, sappiamo benissimo, ci porterà a una desertificazione della nostra terra”. La proposta? “Magari un aumento di stipendio e di punteggio per chi lavora in sedi di montagna o dell’interno. In Trentino, per esempio, si dà anche un premio per chi conosce il ladino. Quindi anche noi potremmo avere punteggio in più per chi conosce il sardo”.
Alessandra Boi, rappresentante della primaria, chiede chiarezza riguardo le posizioni in graduatoria: “Abbiamo partecipato tutti a un concorso che doveva farci ottenere un ruolo, cioè una cattedra a tempo indeterminato. E invece purtroppo non è stato così. Quindi noi stiamo chiedendo una graduatoria di merito. Tra l’altro non abbiamo neanche potuto vedere la nostra posizione in graduatoria perché il ministro ha deciso che soltanto i primi vincitori, cioè quelli ai quali era stato attribuito il posto per in Sardegna erano 63. E quindi si vedeva soltanto sino alla posizione 63. Noi non sappiamo nemmeno dove siamo”. Alla manifestazione ha preso parte anche il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, che battendosi per il superamento del precariato ha detto: “C’è una richiesta legittima, forte e da sostenere”, “Abbiamo combattuto il precariato dappertutto, dobbiamo farlo all’interno del mondo della scuola. Chi ha vinto un concorso ha diritto di poter essere stabilizzato. Lo dico anche pensando al futuro che riguarda anche il tema dello spopolamento. Garantire la presenza delle scuole nei territori è anche una garanzia per frenare lo spopolamento. Per questo è importante anche la richiesta di rivedere lo Statuto, abbiamo territori diversi e abbiamo bisogno di confrontarci con numeri che sono totalmente diversi. Solo così potremmo contrastare lo spopolamento, garantire dignità al lavoro di questi insegnati e soprattutto potremmo anche contrastare un altro fenomeno come l’abbandono scolastico”.










