Il porto di Cagliari cambia volto anche sul fronte dei parcheggi, ma non in meglio secondo alcuni cittadini. Le modifiche introdotte nei giorni scorsi hanno infatti scatenato reazioni amare tra gli utenti abituali dell’area di sosta accanto al molo, in particolare per la nuova disciplina tariffaria e le criticità legate alla sicurezza pedonale. A sollevare la questione è un cittadino, che definisce il provvedimento “una nuova vessazione nei confronti degli automobilisti cagliaritani e non solo”. E prosegue: “Il parcheggio del porto, fino a pochi giorni fa la domenica era gratuito e tutti gli altri giorni la sosta a pagamento era, se ricordo bene, limitata alle fasce 8-13, 16-20. Ora il parcheggio è a pagamento per tutte le 24 ore e per tutti i giorni compresi i festivi. Le tariffe sono rimaste invariate: la prima ora 1 euro, le successive 2 euro all’ora, con la novità della tariffa massima giornaliera di 15 euro”. Non solo il costo. A rendere la sosta ancora più scomoda, secondo la segnalazione, è anche l’organizzazione del servizio: “Per il pagamento del ticket è disponibile una sola cassa, situata di fianco al vecchio ingresso servito dal semaforo che regolava l’attraversamento dei pedoni verso la via Roma e viceversa. Da molto tempo tale attraversamento è inibito per gli annosi lavori nella via Roma, rimanendo disponibile l’unico attraversamento di fronte al Consiglio regionale, con le strisce zebrate scolorite, privo di semaforo e di illuminazione, tale che la notte l’attraversamento diventa un enorme rischio”. Da qui l’appello alle istituzioni, per interventi urgenti su due fronti: sicurezza e accessibilità. “Sono urgenti interventi del Comune per garantire la sicurezza degli attraversamenti pedonali, anche realizzandone almeno uno intermedio nel tratto interessato, dotandoli di semafori e adeguata illuminazione e dell’Autorità Portuale che deve garantire il funzionamento di due casse per il pagamento dei ticket e moderare le tariffe per le soste superiori all’ora: 1 euro all’ora è un corrispettivo ragionevole”. Intanto, tra nuove regole e vecchi disagi, a farne le spese sono ancora una volta i cittadini.











