di Paolo Rapeanu
Pensi ai “decibel di troppo” alla Marina – stando alle rilevazioni effettuate da alcuni residenti – e il primo nome che ti viene in mente è quello di Marco Marini. Ex assessore regionale, è tra i più battaglieri tra chi chiede “silenzio” la notte: “Viviamo in un contesto di illegalità, i decibel sono fuori dalle norme, da tremila rilevamenti fonometrici effettuati è emerso che nel centro storico di Cagliari c’è un rumore superiore a quello di un’area industriale. Il Comune ha rinnovato il Piano di risanamento acustico nel 2016 ma non l’ha mai applicato. L’Organizzazione mondiale della Sanità riconosce nel rumore una delle cause di malattie, anche invalidanti, e di morte prematura. Se un bambino va a dormire alle dieci di sera ma sotto la sua finestra ci sono centinaia di persone che schiamazzano, si sta uccidendo la sua vita”, afferma, caustico, Marini.
“L’inquinamento acustico è un reato, non è vero che la movida crea lavoro, in città dal 2011 a oggi abbiamo perso circa 370 imprese, non c’è sviluppo, è un disastro. I tavolini fuori dai locali non possono stare, lo dice la Regione. Abbiamo spedito una lettera a Sergio Mattarella, chiedendo un suo intervento a tutela della salute e della vita delle persone”.











