Cagliari, la maledizione della Sella del Diavolo: tra leggende e realtà troppi i drammi che si sono consumati lungo la strada che porta sul promontorio, da dove è possibile ammirare il Golfo degli Angeli ma che cela insidie, anche mortali, in ogni passo che si percorre.
La scomparsa di Martina Lattuca, 49 anni, avvenuta ieri mattina, riaccende la polemica sulla sicurezza e la possibilità di vietare di scalare e visitare quel promontorio così affascinante, ricco di storia ma anche altamente pericoloso. Rocce sedimentarie di origine miocenica, cavità, grotte e un percorso che, in molti tratti, si presenta sdrucciolevole e in passato ha tratto in inganno anche i più esperti. Il sito più attrattivo è quello del Tempio dedicato ad Astarte, i resti di un luogo sacro e venerato tanti secoli fa che si raggiunge imboccando un sentiero, proprio quello dove è stata vista ieri per l’ultima volta Martina.
Si ricordano Monica Perra, 38 anni, escursionista, morì dopo un volo di 50 metri, Fabio Argiolas, 41 anni, militare, utilizzava il luogo per allenarsi, dopo due giorni fu ritrovato privo di vita. Roberto Durzu, 51 anni, le coppie Marco Locci e Marilena Pizzadili volati giù con l’auto dalla scogliera e i fidanzati Manola Mascia e Paolo Durzu che a marzo morirono cadendo giù dalla scogliera. Sono solo alcune delle tante vittime legate a quel luogo incantevole, ricco di storia e fascino ma spietato, che non risparmia chi cede nel cammino della lunga strada, che può condurre nel bene oppure nel male, proprio come l’origine del promontorio di Cagliari.










