Il mix letale è il seguente: crisi, pochi parcheggi e il grosso punto interrogativo dei lavori per il nuovo mercato, che dureranno almeno tre anni e trasformeranno la zona in un cantiere a cielo aperto. Ecco spiegate le nuove, tante, chiusure di negozi a San Benedetto, rione cagliaritano dove il commercio è quasi in agonia e solo in pochi riescono ad arrivare a fine mese con i conti in regola. Negli ultimi 3 mesi scarsi hanno chiuso una rinvendità di cialde di caffè che era aperta da ben sette anni, mica poco per la zona, due negozi di abbigliamento, uno store di vendita di energia che era stato lanciato circa un anno fa in pompa magna e che, invece, oggi vede una serranda abbassata e polverosa e un cartello “affittasi” e non si è mai risollevato nemmeno un all you can eat che, per il quadrilatero attorno allo storico mercato civico rappresentava un caso isolato. Niente, nemmeno pesce e riso a prezzi bassissimi ce l’hanno fatta a resistere, e siamo in pieno centro. Figurarsi se fossimo in periferia. E c’è anche chi progetta la fuga, come un negozio con doppia vetrina tra via Foscolo e via Cocco Ortu: il titolare è disposto a sbarazzarsene e chiede, per duecento metri quadri, 180mila euro, cioè meno di mille euro a metro quadro in una zona che, da sempre, è stata considerata commercialmente pregiata.
Il dubbio e la paura dei lavori del mercato tagliano le gambe prima del tempo a molti. E nel rione c’è la guerra, infinita, dei parcheggi: una larga fetta è per i residenti, che però possono contare su prezzi scontati nei multipiani co-gestiti dal Comune tramite società esterne. Chi arriva da altre zone fa fatica a trovare uno stallo a costo zero. E non è un particolare da poco: se la necessità di raggiungere San Benedetto, anche magari una volta alla settimana, è quella di fare la spesa, sempre più persone si lasciano convincere senza fatica dai grossi centri commerciali dove, tra uno stallo libero e l’altro, ancora ancora c’è la possibilità di imbastire una lunga tavolata per fare un picnic.











