È sbarcato all’aeroporto di Linate con, nel volto, la preoccupazione doppia di un tumore da dover sconfiggere e di una denuncia da dover fare ai carabinieri, per furto di portafoglio. Fabio Barbarossa, medico sardo di 67 anni, non aveva iniziato sicuramente nel migliore dei modi la sua trasferta in Lombardia per curarsi. La mattina prima, al momento dell’imbarco all’aeroporto di Elmas, qualcuno aveva approfittato dei controlli al metal detector “per rubarmi il portafoglio. Un funzionario l’aveva messo in una delle cassette di plastica e, qualche secondo dopo, non c’era più”. Dentro non c’erano soldi, solo carte di credito e bancomat e documenti importanti. Una brutta botta, per Barbarossa. Ma la disperazione è durata meno di un giorno: “Mia figlia ha ricevuto una telefonata da parte di un pensionato 70enne cagliaritano, davvero onesto, che le ha comunicato di aver ritrovato il mio portafoglio subito dopo i metal detector dell’aeroporto di Elmas. E dentro c’è tutto, non manca davvero niente”, racconta.
Barbarossa non ha ancora avuto modo di sentire il giovane che è riuscito a restituirgli un po’ di serenità: “Ma so come si chiama. Spero di poterlo incontrare quanto prima per offrigli un caffè e una ricompensa, se la merita tutta”.













