Hanno notato quella bottiglia “volante”, lanciata contro il settore della Sardegna Arena occupato dai tifosi del Milan. Poi, sono subito andati a visionare le riprese delle telecamere che controllano la Curva Sud, individuando chi aveva compiuto il gesto. A fine gara hanno cercato di bloccarlo, e a quel punto è scoppiato un parapiglia. Risultato: “Io e altri tre mie colleghi siamo stati aggrediti dall’uomo e da suo figlio”. A parlare è Susanna Murenu, capo degli steward del Cagliari Calcio che, ad ogni match casalingo, si occupa di tenere sotto controllo la situazione tra gli spalti. “Il signore che ha lanciato la bottiglia ha prima inveito contro di me, e poi mi ha stretto le mani attorno al collo, colpendomi al labbro. Ai tre miei colleghi è andata peggio. Il figlio, molto agitato e arrabbiato, ne ha colpiti due con una manata e un pugno, ferendoli”. Una scena, quest’ultima, che sarebbe avvenuta sotto gli occhi dei carabinieri, che sono riusciti a bloccare i due “tifosi” violenti, denunciandoli. “Abbiamo saputo della denuncia, è il minimo”, osserva la Murenu, “purtroppo non tutti i tifosi sono tranquilli e, spesso, noi steward siamo costretti a subire anche delle aggressioni”.









