Buona la prima, meno la seconda. E, in più, una “cappa” di dubbi sul futuro. Valeria Picci, cagliaritana 57enne, si dice “sconcertata”. Sua madre, Maria Bonaria Massidda, ottantaquattro anni, è diabetica. Per tenere sotto controllo la glicemia, negli ultimi mesi ha dovuto smettere di “pungersi” un dito e ha potuto sperimentare i nuovi sensori: “Li abbiamo ottenuti gratis dall’Ats, sono andata io stessa al Binaghi a prendere la prima fornitura”, esordisce la Picci. Ieri, però, l’improvvisa doccia fredda. La cinquantasettenne era pronta, oggi, a tornare nell’ospedale per la seconda scorta, quando il suo cellulare ha squillato: “Mi hanno avvisato che, a causa di un problema tecnico, le forniture erano sospese. Il medico col quale ho parlato mi ha detto che hanno fatto dei riconteggi ed è risultato che potessero fornire solo un certo tot di sensori”. E che, per l’84enne, non c’era nulla da fare: niente sensori.
“Adesso dovrò acquistarli su internet. Da quello che ho capito, e che comunque voglio approfondire la questione perchè scriverò una email di spiegazioni al servizio Urp dell’Assl, avrebbero sbagliato nel conteggiare tutti i pazienti che potevano ottenere il sensore. Adesso dovrò acquistarli su internet, il prezzo singolo è di circa sessanta euro. L’alternativa, per mia madre, sarebbe quella di tornare a doversi ‘pungere'”. Uno scenario che la figlia vuole, e può, evitare: “Sono fortunata, posso permettermi questa spesa ma penso a chi si trova in difficoltà economiche. Spero che, tra circa tre mesi, le forniture ritornino al giusto livello”.










