Maurizio Raffaele Crepaldi, il ginecologo morto mentre faceva jogging a Marina Piccola, stroncato da un malore fatale, poteva essere salvato? E cosa servirebbe per migliorare la prevenzione in casi come questo tipo? Il dibattito è aperto. Manuela Vadilonga, soccorritrice e istruttrice di Blsd, afferma: “Perchè non formare i dipendenti dei chioschi e installare i defibrillatori? Ah già perché fare questo atto di civiltà, d’altra parte non succede quasi mai e succede solo agli altri, peccato che qualche volta gli altri siamo noi”. Le fa eco Luigi Cadeddu, altro noto istruttore di Blsd, che parla di nuova cultura della cardioprotezione: “Per definire una zona, una città cardioprotetta non basta regalare defibrillatori ma creare una cultura della cardioprotezione, una formazione di qualità effettuata secondo le norme di legge ed una informazione capillare, unite ad una pianificazione ed una gestione del rischio”













