Cagliari, il rebus dell’inquinamento acustico: “Impantanato in Città Metropolitana, il sindaco cosa intende fare per la movida e i residenti?” Si accende in Aula il dibattito. Il consigliere comunale Giuseppe Farris interroga Zedda. Il Piano di Risanamento acustico, approvato del Consiglio Comunale di Cagliari in data 27 marzo (dopo ben 7 anni di gestazione), è stato trasmesso dal medesimo Comune all’ArpaS che ha provveduto, a sua volta, a inoltrare le osservazioni tecniche di propria competenza, ex Delibera di Giunta della Regione Sardegna 62/9 del 14/11/2008, alla Città metropolitana di Cagliari con la nota prot. 20551/2024, in data 04 giugno 2024.
La finalità del Piano consiste nel “risanamento” del clima acustico di alcune zone della città gravemente alterato da attività umane che impattano in modo sproporzionato sulla salute delle persone, contravvenendo ai dettami di cui all’art. 32 della Costituzione.
Il citato Piano definiva alcune “tipologie di intervento di risanamento” (CA-PL-14) ipoteticamente idonee a fronteggiare e risolvere la problematica in trattazione che l’ArpaS ha ritenuto “…in contraddizione con gli impegni assunti dalla Pubblica Amministrazione…” evidenziando, relativamente alla “movida”, che: “…le azioni proposte per ricondurre le emissioni sonore attribuibili al complesso fenomeno della movida non appaiono del tutto in linea con quanto prefigurato dalla normativa. La Legge Quadro 447/1995 e ss.mm. e ii., prescrive che gli interventi individuati nei piani di risanamento comunali debbano essere finalizzati al raggiungimento dei valori di qualità e rendano pertanto necessario l’orientamento verso una progressiva riduzione dei livelli di rumore sul territorio, senza prescindere dalle esigenze di tutela della popolazione stabilite dal vigente quadro normativo e giuridico. Si rammenta a tale proposito che nell’ordinamento giuridico nazionale sia riconosciuto il “diritto alla quiete”, costituzionalmente garantito e presidiato da specifiche norme penali, civilistiche e pubblicistiche. Non si condivide la proposta di introdurre un livello sonoro accettabile, non previsto dalla normativa e dal Piano di Classificazione Acustica, in quanto, peraltro, all’atto dell’esecuzione di rilievi fonometrici non potrebbe costituire un valore limite di riferimento sulla base del complesso delle norme vigenti. Si condivide la proposta di limitazione del numero di presenze nelle diverse aree per quanto la stessa può risultare di complessa gestione in assenza di ulteriori provvedimenti. Si evidenzia la necessità di limitare o escludere la diffusione sonora all’esterno dei pubblici esercizi…”.
Il consigliere Giuseppe Farris dunque fa delle precise richieste al sindaco Massimo Zedda: “Vorrei sapere se e quando la Città Metropolitana abbia proceduto alla restituzione dell’atto, munito del parere dell’ArpaS, al Comune di Cagliari; In più, quali eventuali correttivi si intendano apportare al Piano di Risanamento acustico al fine di renderlo coerente con le osservazioni esposte dall’ArpaS; E infine quali azioni si intendano attuare, e con quale tempistica, per pervenire all’adozione definitiva ed alla conseguente applicazione del Piano di Risanamento acustico”.









