È lui, l’uomo delle missioni che sembrano impossibili ma diventano possibili. Claudio Ranieri, 71 anni, riporta il Cagliari in serie A dopo un solo anno di B. E allora vai di ricordi, la cavalcata dalla C alla A sul finire degli anni Ottanta, emozionante al pari del girone di ritorno del campionato di B di quest’anno che ha visto sir Claudio rivoluzionare una squadra, riuscire a dare una identità certa a più o meno tutti i giocatori, a parte pochi casi di chi ha dimostrato di non essere tagliato per la B. Ha pianto al triplice fischio finale di Bari-Cagliari, 0-1 grazie al gol nel finale di Pavoletti che fa andare di traverso la serata ai De Laurentiis e fa vivere una notte di festa a tutta un’isola, la Sardegna.
Lo ammette, Ranieri, ai giornalisti, nel dopo partita: “Cagliari mi ha fatto esplodere e andare in giro dell’Europa, tornare qui e non riuscire a riportare la squadra in A sarebbe stata, dentro di me, una sconfitta enorme. Ma stasera mi ha ripagato di tutto”. E ora c’è proprio la serie A, riconquistata, tutta da vivere: per cosa potrà lottare il Cagliari di Ranieri? Ci sarà finalmente un calciomercato degno di questo nome? Si saprà solo nelle prossime settimane, intanto è ancora il momento dei grandi festeggiamenti.












