“Il fatto che sia successo a me, purtroppo, è una sconfitta”. Ha lasciato il pronto soccorso dell’ospedale di San Gavino Monreale da poche ore, Pierpaolo Scanu, insegnante di matematica all’Alberghiero di Arbus. È lui ad essere stato preso a testate (una, in particolare, molto forte) dal genitore di un alunno. La “colpa” di Scanu? Aver rimproverato il ragazzino, ancora minorenne. La furia cieca del genitore è stata devastante: il docente, da pochi mesi con una cattedra nell’istituto del paesino del Medio Campidano, ha rimediato 15 giorni di cure. Oggi ha formalizzato la denuncia contro il suo aggressore e i carabinieri della stazione, coadiuvati dai colleghi di Villacidro, hanno spedito tutte le carte al tribunale di Cagliari. Nei prossimi giorni se ne saprà di più. Intanto, Pierpaolo Scanu è tornato a casa e ha potuto riabbracciare i suoi cari. La voglia di parlare c’è, più per sfogarsi, capibile dopo un’odissea che dura da quasi due giorni: “Sto molto male. Chi governa l’istruzione dovrebbe fare quello per cui è pagato, cioè tutelare davvero le scuole e non delegare le funzioni a leggi e commi”, dice Scanu. Il riferimento sembra essere proprio a chi si trova ai piani alti, a partire dai provveditori agli studi, e che può smuovere qualcosa per far lavorare più serenamente i docenti: “Non saremo mai pronti senza un appoggio e un supporto vero dall’alto”. Sull’aggressione poche parole, nulla di clamorosamente diverso da quanto già ricostruito e riferito dalle forze dell’ordine: le indagini devono andare avanti, presto si muoveranno anche gli avvocati.
Scanu è certissimo e irremovibile su un punto: “Appena guarito tornerò a insegnare, appena sarò guarito. Non posso fare altrimenti, non può vincere la parte del mondo sbagliata”. Solidarietà dal mondo scolastico isolano, in primis dal presidente del coordinamento dei consigli di circolo d’istituto della Sardegna, Giuseppe Aquila: “Condanniamo profondamente ogni episodio di violenza che colpisce chi vive o lavora nel mondo scolastico. Gli ultimi episodio accaduto ieri a Arbus è un campanello d’allarme da non sottovalutare. La scuola è e deve essere un ambiente sicuro per tutti. Studenti e docenti. Esprimiamo i migliori auguri al professor Scanu, affinché possa rientrare presto alla sua attività di docente e formatore della comunità scolastica di Arbus”. Intanto, però, dalla parte del padre aggressore e del figlio si è già mosso l’avvocato Marco Usai. Come confermato a Casteddu Online, sia a lui sia ai carabinieri ha riferito che è intervenuto per difendere il figlio che si è sentito aggredito, non per problemi di carattere scolastico. Sembra, infatti, che il professore più volte l’avesse rimproverato di stare in classe a seguire le lezioni perchè non sapeva dove altro andare. Il ragazzo intende andare a farsi visitare da un medico per un “segno” sulla fronte legato, come riferito all’avvocato, a un contatto forse involontario col docente, ancora prima dell’intervento del padre. Potrebbe presto essere formalizzata una controquerela.










