Senza casa, costretto a vivere in un hotel, con l’aiuto dell’amministrazione comunale, con la moglie malata e ora anche senza lavoro. Abdul Kader, 42 anni, bangladese, è in grande difficoltà. A gennaio è stato allontanato dall’abitazione in cui viveva in via Dettori a causa del cedimento della strada. Il Comune ha trovato per lui, la moglie e i due figli minori una sistemazione o all’hotel Quattro Mori. L’affitto poteva permetterselo grazie allo stipendio, ma non è riuscito a trovare un’abitazione alternativa. E nel frattempo, una decina di giorni fa, ha subito un’altra mazzata: l’azienda in cui lavorava da anni ha chiuso i battenti e ha mandato a casa tutti i dipendenti.
“Proprio in un momento di grande difficoltà per la casa la mia azienda ha licenziato tutti i dipendenti”, dichiara Abdul Kader, “cerco un aiuto per una casa e un lavoro. Spero che l’amministrazione comunale possa fare qualcosa per me e per la mia famiglia”. “Purtroppo la storia di Abdul e della sua famiglia si inserisce in un problema più grande: quello della difficoltà che si incontrano al momento di cercare una casa. E non perché non ce ne siano, ma perché nessuno affitta più a famiglie”, denuncia Aldo Pintor, avvocato cagliaritano, volto storico del volontariato cittadino, da anni in prima fila nell’aiuto ai più deboli, “e tutto ciò nonostante il continuo piagnisteo per un calo demografico che nessuno però sta contrastando seriamente. In più per Abdul c è un’ “aggravante”: è straniero. Non immaginavo che molti padroni di casa chiudessero il telefono a un futuro inquilino straniero. Pensavo fossimo una città più aperta e civile”.









