Il primo tratto riqualificato di via Roma, aperto a fine gennaio, si presenta oggi come un’area frequentata e centrale nella nuova mobilità urbana della città. Tra turisti, famiglie e cittadini, il flusso è costante, favorito anche dalle giornate di bel tempo. Un’affluenza che ha raggiunto il picco durante il 1° maggio, in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Efisio. Al centro dell’attenzione, il progetto del “bosco verticale” firmato dall’archistar Stefano Boeri. Un’opera ambiziosa sulla carta, che però solleva dubbi alla prova dei fatti. Le piante, pensate per offrire ombra e mitigare le alte temperature, non garantiscono al momento alcuna protezione dal sole.
Né pergolati né coperture temporanee sono stati previsti in attesa della crescita del verde, lasciando scoperti turisti e famiglie in cerca di ristoro. Stessa criticità nell’area giochi: frequentata, ma priva di ombreggiature, con le strutture esposte a pieno sole per gran parte della giornata. Un paradosso per un progetto nato con l’obiettivo di integrare natura e vivibilità urbana. Il risultato, oggi, è una zona “verde” solo nelle intenzioni, dove il concetto di bosco verticale, almeno per ora, resta più nominale che funzionale.










