Cagliari, la nuova Via Roma non convince i cittadini. Cagliari è un cantiere a cielo aperto da tempo, il progetto della nuova Via Roma non convince gli abitanti, malgrado l’opera sia stata ideata da quella che viene definita la star dell’architettura mondiale. Biglietto da visita della città, invasa dalle macerie dei lavori. Surreale pensare che si possa chiudere un occhio, fingendo di non prestare attenzione sulle condizioni attuali nella quale versa il punto cruciale del capoluogo. Meta turistica ambita periodicamente da tanti stranieri: l’immagine di Via Roma è il primo impatto che hanno i turisti nei confronti della città. Scenario poco elegante per tutti ultimamente, a causa di un restyling che non accenna a terminare. Guai in vista per i cagliaritani: oltre alle contestazioni legate all’estetica, si nascondono insidie di natura pratica, una di queste è la viabilità compromessa: “Hanno rovinato viale Trieste, Via Roma è destinata a diventare molto peggio”, Alberto P. dice: “A Cagliari le strade dovevano rimanere larghe e migliorare il resto senza snaturare la storica bellezza”. Rivoluzione che si poteva evitare per Claudio P.: “Hanno creato solo disagi per rovinare una strada che a mio parere poteva rimanere come in origine, soldi sprecati e chissà quando finiranno questi lavori”.
Accento importante sulla questione commercianti, uno dei tasti dolenti più chiacchierati del momento, a riguardo si esprime Marco V.: “Incassi piatti dei negozi, situazione insostenibile già da tempo”. La proposta di Sandro C., che si domanda: “Anziché rovinare la via Roma, viale Trieste ed altre strade della città, perché i nostri amministratori non hanno realizzato una bellissima isola pedonale adiacente a Via Roma e il largo Carlo Felice come si trova in altre importanti città?”. Nostalgica Leila D.: “Non vedremo mai più la via Roma di qualche anno fa”. A conclusione del costante dibattito nato dal confronto tra cittadini, in mezzo a tante lamentele, c’è chi preferisce attendere risposte dal tempo: “Quando sarà finita tireremo le somme”, “Il giudizio va espresso a lavori finiti non prima”.