La lamentela principale? Per il centinaio di residenti di Stampace che ieri sera hanno incontrato la Giunta Truzzu al teatro Massimo riguarda i rifiuti. La raccolta porta a porta, tra piazza Yenne e viale Merello, è partita da qualche mese: tutti hanno i mastelli condominiali ma, stando alle parole degli abitanti, la “sporcizia” arriva da fuori. Soprattutto nel weekend, quando impazza la movida nel Corso pedonale: “All’alba ci sono rifiuti di ogni tipo”, affermano, “vediamo anche tanti incivili che, soprattutto in via Carloforte e via Malta, abbassano il finestrino della macchina e gettano sacchetti”. E, a proposito di auto, c’è quasi un “grazie” collettivo per la decisione del Comune di consentire il carico e scarico dalle otto alle dieci. Ma, sullo sfondo, resta anche il problema dei parcheggi: c’è chi deve lasciare l’auto o nella zona della stazione o nel viale Trieste e chi è stato “costretto” a prendere in affitto un garage.
È il caso di Francesco Pira, 55 anni, da ventitrè residente nel Corso Vittorio: “Non ci sono più auto ma bisogna correggere la malamovida dal giovedì alla domenica, ci sono schiamazzi sino alle cinque e mezzo del mattino. Io, mia moglie e mio figlio perdiamo ore di sonno, ho anche paura che la mia casa stia perdendo di valore non riusciamo a dormire. Ho preso in affitto un garage in via Carbonazzi, pago 180 euro al mese. Sono favorevole alla riapertura della strada alle macchine”. Marco Rossi è il presidente del neonato comitato stampacino: “Sin dall’inizio abbiamo manifestato la necessità di riaprire il Corso alle auto per noi residenti e i commercianti, ben venga. Però vogliamo più aree riservate per le nostre macchine, serve anche più pulizia in tutte le zone della movida. Ogni mattina troviamo i sacchetti abbandonati da altre persone, prevalentemente in via Carloforte e via Malta, perchè il Comune non installa delle telecamere?”. Laura Demontis, 50 anni, è una stampacina doc: “L’emergenza principale è quella del parcheggio, il silos di via Caprera è ancora chiuso. A San Benedetto e al Poetto stanno meglio di noi”, osserva. “Spesso non viene svuotato il mastello condominiale e quelli dei negozianti sono abbandonati, tutti in fila, nel Corso e in via Caprera. La movida? Non mi crea nessun disturbo”.











