L’avevano promesso e l’hanno fatto. Gli ambulanti sardi, fermi per l’ennesima volta (con la zona rossa nei mercati, anche all’aperto, si possono vendere solo alimentari) ritornano sotto il palazzo del Consiglio regionale. Sono arrivati a bordo dei loro furgoni, carichi di merce invenduta e, parallelamente, anche di disperazione. Quella che c’è quando, a causa di un blocco, non si può più vendere. Da oggi scatta il presidio, durerà sino a quando non arriverà una risposta certa e sicura da parte della politica. “Vogliamo subito tornare al lavoro”, dice Costantino Sanna della Fiva Confcommercio, “se ciò non avverrà chiediamo ristori. Sono indispensabili, qui ci sono tante famiglie che non ce la fanno più ad andare avanti”. La speranza è quella di essere ricevuti in delegazione e di avere risposte definitive.
Tra chi manifesta regna, ovviamente, la preoccupazione. C’è chi si scaglia contro una decisione, quella di non poter vendere scarpe all’aperto, “insensata, proprio perché siamo all’aperto la sicurezza è garantita” e chi racconta di avere spese quotidiane fisse “di 50 euro, tra tasse e Inps. Con la merce già comprata e invenduta”. Le loro storie si possono leggere nel corso delle prossime ore sul nostro sito www.castedduonline.it












