Violentata e poi investita con l’auto dal suo stupratore-assassino mentre si rivestiva, ancora sotto choc. Emergono nuovi dettagli sul caso di Manuela Murgia, l’allora 16enne trovata morta nel canyon di Tuvixeddu a Cagliari: a rivelarli è stata la trasmissione Detectives ieri sera su Rai 2.
La sedicenne venne trovata senza vita il 5 febbraio 1995 nel canyon di Tuvixeddu, a Cagliari, e il caso fu chiuso come suicidio. Una versione alla quale la famiglia non ha mai creduto. Dopo i risultati della perizia del medico legale Roberto Demontis, che ha certificato come le ferite siano incompatibili con la tesi che la ragazza si sia lanciata da sola nel canyon, la procura ha riaperto il caso e dopo 30 anni indaga per omicidio.
Manuela dunque sarebbe stata investita e poi trascinata fino al punto in cui venne ritrovata, già senza vita. Inoltre, dagli esami emergerebbero segni compatibili con una violenza sessuale, un dettaglio che rafforza il sospetto di un omicidio premeditato.
Gli inquirenti dovranno ora riesaminare gli elementi della vicenda e capire se, dopo tre decenni, sarà possibile dare un volto e un nome all’assassino della giovane Manuela.