La borsa di una parrocchiana rubata in pochi secondi due mesi fa, con dentro soldi e documenti finiti chissà dove. A maggio un giovane del rione seguito, circondato e rapinato da due ragazzi africani, che alla fine se la sono cavata con una denuncia. Oggi, vigilia di Ferragosto 2023, un 70enne derubato del borsello con dentro documenti e soldi in via Santa Gilla da un extracomunitario e, poco dopo, una donna che è riuscita a salvare se stessa e la borsetta perchè si è messa a gridare e chiedere aiuto con tutto il fiato che aveva in corpo: “Chi mi ha aggredita è stato un africano” (QUI la notizia). Su entrambi i casi stanno indagando, anche in assenza di denuncia da parte delle vittime, i carabinieri della stazione di Sant’Avendrace insieme ai colleghi del Norm. Più altri casi che restano lontani dalle cronache ufficiali solo perchè le vittime scelgono di non sporgere denuncia “perchè tanto è inutile”. Ora, che sia inutile è tutto da vedersi, denunciare significa in molti casi dare la possibilità totale alle forze dell’ordine di svolgere le indagini. Ma nel rione cagliaritano di Sant’Avendrace regna il pessimismo. E anche la paura, legata a un senso di abbandono da parte delle istituzioni che è palpabile partendo dal cantiere bloccato da due anni per il restyling del viale principale sino ad arrivare agli scippi e aggressioni. Chi denuncia lo segnala senza dubbi: l’aggressore era una africano. Come negli ultimi due casi, con i carabinieri impegnati per quanto possibile a rintracciare il balordo che ha sgraffignato il portafoglio a un anziano. Tra gennaio e marzo c’era stato un calo degli episodi di microcriminalità, poi sono nuovamente aumentati.
“La situazione, non da oggi, è critica. Nei mesi scorsi ci sono state diverse azioni pericolose nel quartiere. La polizia è intervenuta ma il trend negativo è proseguito, c’è pochissima vigilanza e il quartiere stesso, un po’ dal Comune e da chi dovrebbe occuparsi della cosa pubblica è davvero abbandonato”, osserva don Alessandro Simula, parroco della chiesa principale del rione. “Per esempio, i lavori sono stati nuovamente bloccati e siamo così da due anni. La circoscrizione è chiusa, serviva i tanti anziani presenti a Sant’Avendrace che ora sono costretti ad emigrare nelle altre circoscrizioni di Cagliari. I parrocchiani si lamentano e mi raccontano di avere paura. Da noi hanno rubato una borsetta con documenti e soldi due mesi fa. Siamo in una situazione di abbandono. Le forze dell’ordine si vedono ogni tanto, ciò che servirebbe davvero qui sarebbe un presidio fisso delle forze dell’ordine, della polizia Locale”. Don Simula non smentisce il fatto che i balordi, spesso, siano stranieri: “Il trend negativo non si è calmato. Ci sono stati interventi e arresti, però ancora continuano questi eventi. Ed è ancora irrisolto il problema della prostituzione mattina, sera e notta in via Santa Gilla. Anche questo da un senso di abbandono e di insicurezza, percepito e subito soprattutto dagli anziani”.











