Caos e botte nella scuola media di via Meilogu a Cagliari. Nel plesso, all’interno dell’istituto comprensivo Ciusa, che ospita la “Mameli”, una prof, in servizio da quest’anno, è dovuta ricorrere alle cure dell’ospedale e si è beccata due giorni di prognosi per vari danni al volto e alla testa. La situazione è molto delicata, c’è già stato un primo intervento dei carabinieri e oggi la vittima del pestaggio è tornata in caserma ma non ha sporto denuncia, stando a quanto trapela per due motivi: il primo è che ci sono 90 giorni di tempo e il secondo è che attende una presa di posizione anche dai vertici scolastici. Il fattaccio è avvenuto venerdì mattina e ha anche un prologo: “Un ragazzino ha tirato una pietra e un bastone ad un compagnetto di origine straniera”, spiegano due colleghe della prof picchiata. Successivamente, “nell’istituto sono arrivati i genitori del bambino, furibondi”. Le docenti hanno provato a calmarli, spiegando che si trattava di un caso particolare. Il giorno dopo, però, un gruppetto di parenti del piccolo si sono ripresentati a scuola: “Due ragazze, le sorelle del bambino colpito il giorno prima, sono arrivate nelle classi e, una volta trovata quella dove c’era il piccolo, si sono scagliate contro la docente, colpendola almeno con un pugno in faccia”. Sin qui il racconto delle due insegnanti. I carabinieri confermano di essere intervenuti in quella scuola, dopo essere stati contattati dalle stesse prof.
Una versione che trova pieno riscontro anche nella vittima dell’aggressione: “So che erano le sorelle del ragazzino, all’ospedale i medici mi hanno assegnato due giorni di prognosi. Da venerdì scorso sono molto scossa”, racconta la donna, contattata dalla nostra redazione, che preferisce mantenere l’anonimato e che ha ricevuto sul suo smartphone i messaggi di solidarietà e vicinanza di colleghi e colleghe, tutti molto turbati per quanto accaduto. Qualcuno, a mezza bocca, dice che la paura è tanta perchè non sarebbe l’unico fatto pericoloso avvenuto in quella scuola. “Ai carabinieri, per il momento, ho raccontato nel dettaglio tutto quello che è successo”. In casi simili, un’accelerata alle indagini può arrivare con la presentazione di una denuncia, sia da parte della professoressa pestata sia da parte dei vertici dell’istituto scolastico.











