Non c’è pace dentro l’ospedale cagliaritano Santissima Trinità. A pochi giorni dalla brutale aggressione subìta da un’infermiera, c’è da registrare un nuovo episodio di violenza. Ancora una volta, stando alla denuncia del sindacato Fials, il reparto “caldo” è quello di Psichiatria 1. Paolo Cugliara è il primo ad aver lanciato l’ennesimo sos-denuncia: “Un paziente ha sferrato con violenza un pugno sul volto di un infermiere di circa 50 anni. È l’ennesima aggressione in Psichiatria 1”, ricorda Cugliara, “l’infermiere ha rimediato una distorsione del rachide cervicale. Gli sono stati assegnati quindici giorni di infortunio”.
“È tutto semplicemente grottesco”, attacca il sindacalista, “come al solito nessuno interviene. Molti proclami e intanto gli operatori rischiano la pelle”. Sul caso, in serata, è intervenuta anche la Uil: “Gli operatori vivono un vero e proprio ‘Far West’ dimenticato da tutti e in balìa di quotidiane aggressioni”, afferma Guido Sarritzu, segretario territoriale Fpl, “nonostante le tantissime aggressioni nei confronti di utenti e operatori e le tante denunce, nonché richieste di intervento da parte di Ats di istituire la vigilanza, ad oggi nulla è stato fatto. Chiediamo l’immediato intervento del prefetto e dell’assessore per porre fine a una situazione gravissima che persiste nell’indifferenza generale”.









