Un ennesimo fine settimana all’insegna di urla, schiamazzi, bicchieri e bottiglie, litigate tra i ragazzini che si riuniscono nei punti “caldi” della Marina. Un quartiere che offre ciò che molti di loro cercano, ossia “alcol e droga”, che consumano senza nemmeno nascondersi. Tante le prese di posizione che da anni si susseguono al fine di ricreare un ambiente vivibile per tutti, per i cittadini, soprattutto, che la notte devono fare i conti con la malamovida per le strade e le piazze del quartiere. “A Sant’Anna era un delirio, sono arrivate pattuglie dei carabinieri allertate da qualcuno, e poco più in là nella piazzetta Aramu stessa cosa, sono passata di fretta perché un folto gruppo di adolescenti litigava, erano circa le 23:30” spiega un residente. “Anche qui in via San Saturnino, passaggio di ragazzine ubriache fradice” esprime un altro cittadino.
In azione anche gli educatori di strada, il fine settimana sino alle 23 circa sono tra i giovanissimi per portare avanti quel lungo percorso di educazione e sensibilizzazione che inizia a dare i suoi frutti. “I ragazzi e le ragazze stanno collaborando per mantenere la piazza pulita, come dimostrano le buste colme di bottiglie e bicchieri abbandonati” ha spiegato Luca Pisano, osservatorio cybercrime Sardegna. “Da quando abbiamo avviato le nostre attività, le risse sono diminuite, un problema che in passato era all’ordine del giorno.
Promuoviamo anche l’educazione alla felicità. Organizziamo momenti di socialità come balli e karaoke, basket, pallavolo, occasioni che aiutano i giovani a scaricare le tensioni e a vivere momenti di gioia autentica, senza il bisogno di droghe o alcol. Per risolvere un problema complesso serve buon senso”. Le azioni educative, insomma, ci sono e proseguono con impegno, coinvolgendo i ragazzi in attività positive e di sensibilizzazione, “tuttavia, il vero problema resta l’assenza di un adeguato controllo del territorio, che permette la diffusione indiscriminata di alcol e droghe nel quartiere”. Un passo in avanti ma non sufficiente per i residenti esasperati per quei giovani irriducibili che possono essere fermati “solo con controlli sui commercianti che vendono alcolici ai minorenni e segnalazioni alla Procura minorile, affinché vengano attivate azioni educative anche nei confronti dei genitori”.