Cagliari, farmacisti in trincea: “Non venite a chiedere gli esiti del tampone”

Troppi rischi, la Federfarma ha già lanciato l’allarme. E loro, i farmacisti cagliaritani, lanciano un ulteriore appello: “C’è chi è venuto e ha detto di aver fatto il tampone: e se fosse positivo? Noi non diamo più referti: attivate la tessera sanitaria online e state a casa, in isolamento”


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L’sos l’ha lanciato, già da una settimana, Federfarma: tante persone arrivavano nelle farmacie per chiedere l’esito del tampone per Coronavirus. Troppi rischi, servizio sospeso sino a nuovo ordine. Il timore di contagi, ovviamente, è dettato dalla logica: se un sospetto Covid esce di casa per raggiungere la farmacia, in caso di positività potrebbe “spargere il virus” agli altri. E i farmacisti cagliaritani, da giorni, sono in trincea e, quasi come un mantra, ripetono: “Non venite a chiedere gli esiti del tampone”. In più di un caso, è bastato scambiare un paio di chiacchiere, fare qualche domanda mirata per capire di avere, al di là del bancone, un possibile positivo al virus. A raccontarlo è Luigi Schlich, farmacista di via Crispi: “Una donna, appena le abbiamo detto che doveva restare a casa, è scappata di corsa dalla farmacia. Certo, c’è timore anche se io, tra un’igienizzazione 24 ore su 24 del locale, mascherine e vetro divisorio, posso stare abbastanza tranquillo”. Ma mai dire mai: “Sono arrivate tre persone che avevano fatto il tampone per ritirare il referto, l’ho scoperto facendo qualche domanda di rito. Noi non sappiamo”, in generale, “se chi viene in farmacia a chiedere il referto sia la stessa persona che ha fatto il tampone”. Le regole sono chiare: “Dopo il tampone bisogna rispettare l’isolamento di dieci giorni”. E, sempre in generale, “seguire le regole: igienizzazione mani, distanziamento e utilizzo di mascherine corrette”.

Luigi Muru, farmacista nel Largo Carlo Felice, è netto: “In questo momento si può accedere al referto attivando la tessera sanitaria e utilizzando il fascicolo sanitario, il paziente può verificare per conto proprio il referto del Covid. Non è indispensabile venire in farmacia”, afferma, “è una questione di sicurezza, all’inizio c’è stata una situazione di caos”. Rischi per i farmacisti? “Per tutti”, afferma Muru, “certo che c’è il timore” del contagio, “noi utilizziamo tutte le precauzioni possibili. Se una persona non indossa la mascherina adatta, mette a rischio la salute di tutti gli altri. Non siamo autorizzati a rilasciare referti dei tamponi, è una posizione, la nostra, presa per una questione di tutela della salute. In un primo momento non c’erano direttive, poi è arrivata la ‘valanga’ col rischio di travolgere tutte le farmacie e, chiaramente, abbiamo chiesto una sospensione cautelativa. Non venite, delegate qualcun altro con tutta la documentazione necessaria”.


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