Nessun passo indietro da parte di Enrico Ciotti, ormai l’ultimo scoglio da superare per Massimo Zedda per la proclamazione a candidato sindaco del centrosinistra unito a Cagliari. Niente primarie, ma Ciotti conferma la sua disponibilità a ricoprire il ruolo che, per otto anni, è stato di Zedda: “Sono l’unica alternativa, è vero. Ho massimo rispetto per Massimo che ha sicuramente fatto un ottimo lavoro, ma è importante che il rappresentante finale sia frutto di sintesi e proposte”. Zedda, forse, non lo rappresenta, o non ci sono punti chiari della sua azione di governo? “Vanno ascoltate le varie voci in rappresentanza di un campo largo che include tutta una serie di forze, movimenti e partiti politici e non è facile fare sintesi”, ammette Ciotti. “Serve una ventata di aria nuova alla gestione di una città, tutti vanno ascoltati”. Tante persone si ricordano, politicamente, del padre di Ciotti, altrettanti di Zedda ma pochi di chi vorrebbe essere la scelta finale della coalizione: “È vero, sono stato 25 anni negli Stati Uniti. Mio padre è una persona alla quale faccio riferimento ogni giorno. Chi sarà sindaco deve affrontare una crisi della città che ci rischia di riportare indietro di tanti anni. Traffico, cantieri aperti e rifiuti: vengo da un approccio gestionale alle cose. Manca un ufficio che coordini centralmente i cantieri e manca una politica dei trasporti. Cagliari fa parte della Città Metropolitana e va connessa con gli altri Comuni, così positivamente si impatta lo sviluppo del territorio e dell’economia all’interno di un’area molto vasta e complessa”.
Su Facebook ha scritto che “senza primarie son buoni tutti, ci si mette d’accordo tra pochi”, e sembra essere chiaro il riferimento a Massimo Zedda: “”Va ribadito un concetto. Ci si lamenta tanto di stanchezza e disaffezione da parte dell’elettorato e del gap crescente tra chi pratica la politica e chi la subisce. Come fare a rendere le persone partecipi e fiduciose? Con le primarie, danno la possibilità di partecipare. Capisco che nel caso delle Comunali manchino i tempi tecnici, anche se è mancata anche la volontà di farle. Allora facciamo una scelta rigorosa sul candidato”. Come fare senza primarie? “Parliamo di idee, io e Massimo possiamo contribuire a un progetto comune, no all’imposizione di idee. Io posso portare competenze fatte anche fuori dai confini della Sardegna, c’è bisogno del contributo di tutti”. In qualcosa sentirà di essere migliore politicamente, in che cosa? “Nel mio passato ha fatto un’esperienza importante anche da atleta agonistico, mi piace competere e gareggiare, quando sposo una qualunque attività la faccio con amore, volontà, passione e lavoro quotidiano. Sono pronto a metterci dinamicità e forza che mi hanno sempre contraddistinto. Se sceglieranno Zedda sarò in prima linea, nel momento in cui sposo un progetto che si inserisce in un pensiero politico del centrosinistra non posso, poi, che fare il tifo”. E a chi dice che la coalizione di centrosinistra non abbia ancora un nome anche a causa del fatto che Ciotti è in campo e che così si starebbero regalando giorni alla destra? “Sento tutt’altro, tanti complimenti, la mia presenza in campo arricchisce e non può che aumentare la credibilità del centrosinistra. Consente anche a una persona come me di avere voce in capitolo. Zedda ha le intenzioni chiare sin da ottobre, qualche giorno in più non ostacola una campagna ben avviata da tempo”.










