No Result
View All Result
L’ex ispettore di polizia Efisio Pilia è stato nominato cavaliere della Repubblica. Il prestigioso riconoscimento l’ha conquistato oggi. Ha servito lo Stato sin da giovanissimo, da quando aveva 19 anni, nell’altra isola maggiore italiana, la Sicilia: “Ho iniziato a diciannove anni a Palermo, dal 1973 al 1979. Il mio superiore era Giuliano Boris, ucciso dalla mafia. Dal 1979 sono passato alla squadra mobile di Cagliari, dove sono rimasto sino al 2000”, racconta Pilia. Ha lavorato ai tempi “di Pierbattista Simula e Rosaria Majorino”. Il ricordo più importante, da uomo che ha servito per decenni lo Stato, risale alla prima promozione: “Nominato appuntato per avere sventato, libero dal servizio, una rapina a Palermo. C’era stata una sparatoria, avevo preso uno dei rapinatori”. Un gesto che gli è valso, all’epoca, i complimenti “dell’allora presidente della regione Sicilia, Piersanti Mattarella”. Ma è a Cagliari che Efisio Pilia ha condotto le operazioni più importanti e lunghe. Una su tutte: “La lotta alla banda di Is Mirrionis, negli anni Novanta aveva creato molto caos, facendo tremare Cagliari. Siamo riusciti a sgominare tutta l’organizzazione”. Tempi molto più pericolosi per Cagliari tra giri di droga, sparatorie e anche morti.
“Oggi la città è molto più tranquilla, c’è solo il problema della dorga ma non abbiamo più omicidi o bande che rapinano”, osserva, con l’occhio esperto dell’ex ispettore, Pilia. Che è riuscito anche a tramandare la passione per l’onestà, il rispetto delle regole e la difesa di ogni cittadino onesto: “Mia figlia da una settimana lavora alla questura di Sassari, all’ufficio immigrazione, dopo quattro anni trascorsi a Gorizia. Ha seguito le mie orme”. Un motivo in più, pergamena con nomina a cavaliere della Repubblica tra le mani, per essere felice.
No Result
View All Result