Quante sono le sculture installate abusivamente nel capoluogo sardo? A quanto pare tante che peraltro passerebbero inosservate se non fosse che – talvolta – sporgono pericolosamente sulle persone in quanto installate in zone alte, come ad esempio nel frequentatissimo centro storico.
IL CASO della statua smontata – parrebbe dal forte vento – sul Bastione di Santa Croce, ci fa riflettere da un lato della necessità, ostentata da molti artisti, di voler esibire e installare le proprie opere artistiche. Ma dall’altro lato grida quasi allo scandalo giacché la libera installazione di opere d’arte fai-da-te, apre la strada a tante problematiche di non poco conto. Tra tutte la sicurezza dei cittadini.
L’ULTIMA POLEMICA su quella che è stata definita una scultura “appesa e pericolante”, installata otto mesi fa sul Bastione di Santa Croce, risale a ieri.
Salvatore Deidda, di Fdi-An, ha infatti detto: “Perchè le Istituzioni non sono intervenute prima? Pericoli evitati solo grazie ai Vigili del Fuoco, come nella realtà”.
SOS DEI VIGILI DEL FUOCO. Il riferimento focalizza l’attenzione sull’intervento dei Vigili del Fuoco nel quartiere Castello, resosi necessario sul Bastione di Santa Croce per evitare che l’Uomo volante, scultura contrastatissima relizzata in ferro, potesse cadere nel vuoto, sulla sottostante via Cammino Nuovo dov’è tante auto sostano ed i passanti rasentano le mura medievali.
NEI LOCALI situati accanto alla terrazza del Bastione nessuno parla: nel Bar Libarium ad esempio, nessuno sa ed è come se questa scultura l’avesse realizzata “nessuno”, installandola, si racconta nel cuore di una notte d’estate (con tanto di dadi e di viti sul parapetto del Bastione, tutelato peraltro).
REGOLAMENTI ZERO. E chi è preposto a vigilare? “E le istituzioni?” Si sono chiesti tanti, “dove sono?”. Nel frattempo, sempre sul Bastione di Santa Croce ma nella facciata di una casa, sono comparsi sei giganteschi “ragni” di ferro. E così anche nel muro della Basilica di Santa Croce un’altra scultura: una sorta di “Minotauro”, a figura umana intera, di ferro.
OPERE AUTORIZZATE? Forse si, probabilmente no. Cagliari città dell’arte, un poco “fai-da-te”, dove le sculture, però, avranno pur bisogno di manutenzioni altrimenti, quando si muovono, fanno rumore, creano anche qualche timore. Ingenerano poi, nei più critici, qualche reazione: era proprio necessario installare una statua che parrebbe alludere al suicidio in un luogo nel quale la gente si è tolta la vita?
Questa la domanda ricorrente sui più noti Social network. Necessità o meno, la scultura, oramai smontata, ha preso il volo verso altri lidi. Chissà se farà nuovamente la sua comparsa, magari sulla Torre accanto all’elefante, o forse sulla Sella del Diavolo, al posto della vecchia croce oramai abattuta. Regolamenti e rispetto… permettendo.










