Cagliari, in duemila contro Draghi: “In Sardegna pensioni da fame, ingiusto uno stipendio annuale di 23mila euro”

Il giorno dello sciopero generale vede i sindacati spaccati, in piazza Cgil e Uil, assente la Cisl. La rabbia di anziani, agenti, insegnanti e lavoratori pubblici: “Basta con la precarietà, questo Governo pensa solo a chi è al sicuro e al caldo”. GUARDATE il VIDEO


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L’onda rosso-blu ha invaso piazza dei Centomila a Cagliari. Lo sport non c’entra nulla, però, i colori sono quelli della Cgil e della Uil, unici due sindacati che hanno organizzato e promosso lo sciopero generale contro il Governo Draghi. In piazza, le bandiere assenti sono quelle verdi della Cisl. Tra chi ha manifestato, in circa duemila, arrivati da tutta l’Isola, anziani, agenti, insegnanti, lavoratori. Nel mirino la legge di bilancio che, a detta dei manifestanti, non tutela le cosiddette fasce deboli. Anzi, o le esclude direttamente o riserva solamente briciole: “In Sardegna ci sono persone che questo mese guadagneranno 17 euro”, grida la segretaria regionale della Uil Francesca Ticca, dal palco allestito sul lato di Su Siccu. “C’è chi ha uno stipendio medio di 23mila euro l’anno, questa non può essere una manovra equa e giusta. Il mondo che rappresentiamo, deboli e disoccupati e giovani che rischiano di riprendere la valigia di cartone per girare il mondo”.
Tra i più agguerriti ci sono proprio i pensionati. Nessuno scatto, nessun aumento delle pensioni nonostante gli ultimi due anni segnati dal Coronavirus. Il messaggio al Governo Draghi è stato lanciato, ora spetterà ai politici capire come placare l’ira dei sindacati e di tantissimi lavoratori.


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