Un’auto la travolge sulle strisce pedonali, riceve gli insulti dell’investitore che poi scappa tra l’indifferenza della gente. Brutta avventura stamattina per una donna, Roberta L., 49 anni, che mentre attraversava intorno alle 8,30 nei pressi dell’ingresso dell’Ospedale San Giovanni di Dio è stata centrata in pieno da un’auto bianca proveniente da via Santa Margherita, ed è poi finita sopra il cofano della vettura è finire pesantemente sull’asfalto. Ora dopo lo choc si trova ancora al Pronto soccorso del San Giovanni di Dio in attesa di essere visitata.
Roberta ha riportato una serie di contusioni sulla spalla e nel piede, ancora molto scossa per quanto è accaduto ha deciso di raccontare la sua brutta storia.”Stavo attraversando sulle strisce – spiega – quando mi sono resa conto che stava sopraggiungendo una macchina e l’autista aveva lo sguardo da un’altra parte ed era evidentemente distratto. Istintivamente ho messo le mani avanti per difendermi dall’urto e sono finita prima sul cofano e poi a terra. Ho cercato di rialzarmi con fatica e ancora molto confusa per quanto mi era successo mi sono seduta pochi metri più indietro sugli scalini dell’ingresso dell’Ospedale. L’autista della macchina, che era in compagnia di una donna, mi ha osservato senza scendere e mi ha insultato pesantemente per poi scappare senza prestarmi soccorso. Ho urlato e chiesto aiuto invitando i presenti ad annotare il numero di targa ma di fatto nessuno si è avvicinato. Come se non bastasse, quello che mi ha ferita di più, oltre al dolore ed allo choc per quanto era successo, è stata la totale indifferenza della gente. Dopo qualche minuto si è avvicinata una ragazza. Ancora in stato di confusione ho cercato di andarmene ma non ce l’ho fatta. Dolorante e con qualche contusione ho chiesto aiuto ad una mia amica che mi ha accompagnato al Pronto soccorso dello stesso ospedale, dove ormai sono in attesa da sette ore, con un codice verde. Sono riuscita a recuperare il numero di targa e questo signore non la passerà liscia. Una giornata rovinata tra l’indifferenza della gente. E non è ancora finita.











