Un’altra situazione di caos in una delle scuole superiori di Cagliari occupate, ormai da giorni, dagli studenti. Dopo il caso dell’Eleonora D’Arborea, con la vicepreside travolta da un branco di giovani in fuga, è il turno del liceo scientifico Michelangelo, in via dei Donoratico. A denunciare quanto accaduto, con tanto di email ufficiale, è Marta Cossu, una delle rappresentanti degli studenti: “Il 23 marzo 2022 gli studenti del Michelangelo hanno occupato la sede centrale a causa delle numerose richieste ignorate. Tra queste, il ripristino di distributori automatici per mancanza di acqua potabile, l’attivazione dei turni per la ricreazione all’aperto e la disponibilità di una rotazione tra le tre sedi. L’organizzazione iniziale è stata portata avanti da uno studente del quarto anno, spinto anche dall’ambiente cagliaritano movimentato. L’iniziativa, che ha riscontrato un forte consenso, ha anche causato disordini fuori controllo. Dopo la fine dell’orario scolastico, gli studenti hanno prolungato la loro permanenza all’interno dell’edificio e durante la notte”, si legge nella nota, “non sono riusciti a bloccare l’intrusione di esterni, che hanno provocato gravissimi danni alla struttura e al materiale scolastico. In quella occasione è stata chiamata ripetutamente la polizia, che tuttavia non è intervenuta efficacemente. L’occupazione continua con una migliore organizzazione al fine di evitare ulteriori danni, tra tornei sportivi e iniziative studentesche che garantiscono la socializzazione tanto bramata negli ultimi anni”.
Sin qui la versione degli studenti. Contattato da Casteddu Online, il dirigente Raffaele Rossi spiega: “Ho chiuso tutta la scuola, ieri sera, prima di andare via, comunicando che i ragazzi sarebbero rimasti dentro. Qualcuno ha forzato le porte e utilizzato l’estintore, è anche sparito lo scheletro dal laboratorio di scienze. Gli studenti, oggi, sono tutti usciti dai locali interni e continuano la loro protesta in quelli esterni. Sto raccogliendo tutto il materiale a disposizione”, spiega Rossi, facendo presupporre che potrebbero scattare denunce, “Visionerò il tutto e, se dovesse trattarsi di studenti interni, si provvederà con la convocazione dei consigli di classe per prendere tutti i provvedimenti”.








