Addio servizi nella stazione ferroviaria di piazza Matteotti, a Cagliari. Per ingannare l’attesa tra un treno e l’altro, i pendolari e turisti hanno poche alternative: sorseggiare un caffè o una bibita e mangiare un panino al bar, oppure pregare nella piccola cappella all’ingresso. Gli altri locali commerciali hanno chiuso i battenti uno dopo l’altro, dal negozio di bigiotteria all’edicola che ha chiuso di recente. “Ormai è una desolazione – commenta Ilaria, studentessa di Oristano, mentre aspetta il suo treno – Prima si passava il tempo tra le vetrine, c’era un po’ di vita, ora è diventata terra di nessuno”.
Chiusa anche l’edicola. Nell’ultimo anno hanno chiuso i battenti la libreria centrale e l’edicola, dove oltre a riviste e giornali era possibile acquistare i biglietti per gli autobus. Nessuna nuova apertura negli altri locali commerciali ormai sbarrati da mesi, in alcuni casi da anni. Affitti troppo alti a fronte di un ambiente che negli anni, soprattutto la notte, e’ diventato poco invitante. L’anno scorso avevano abbandonato lo spazio della stazione i fratelli Lorrai, comici di Lapola, e titolari della barbieria di famiglia “Stile”, trasferiti in piazza del Carmine. Poi a ruota la libreria e il “Compro oro”: i gestori hanno deciso di spostare il punto vendita in via Sonnino. E mancano anche i servizi essenziali: nessun bancomat e bagni off limits dopo una certa ora. Un deserto commerciale in attesa che venga realizzato il famoso centro intermodale dei trasporti per bus, metro e treni: la Regione ha stanziato i fondi necessari per rimettere a nuovo la stazione dell’Arst e quella ferroviaria, ma il progetto deve essere ancora definito da Comune, Regione, Arst, Rfi e Ctm.











