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L’Università ha superato l’esame. Bene i conti e il patrimonio. Da rivedere il calo delle iscrizioni e il numero degli studenti fuori corso. Questo il parere della Corte dei Conti che ha passato ai raggi x l’Ateneo cagliaritano. Oggi la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti (Presidente Donata Cabras, relatore Consigliere Maria Paola Marcia) si è riunita in adunanza pubblica per deliberare sugli esiti dell’indagine di controllo “Il sistema di finanziamento e di organizzazione dell’Università degli Studi di Cagliari” alla presenza del Rettore, del Direttore Generale e del Presidente del Nucleo di valutazione della stessa Università.
E’ stata constatata l’effettività di funzionamento del sistema dei controlli interni.
L’esame dello stato patrimoniale per gli anni 2017, 2018 e 2019 ha evidenziato un costante aumento delle attività, ( da 399 milioni 878 mila 659,22 euro del 20 17 a 487 milioni 960 mila 557,65 euro del 2019. In crescita anche il patrimonio netto e il conto economico.
Mentre i proventi derivanti dalle tasse e dai contributi degli studenti subiscono un costante decremento (passando da 22 milioni 155 mila 493,23 euro dell’anno 2015 ai 17 milioni .628 mila 257,32 euro del 2019).
“Ciò è ricollegabile”, scrive la Corte, “sia alle politiche dell’Università di Cagliari di esonero dalle tasse per un maggiore platea di studenti, sia ad un sensibile calo degli iscritti complessivi, nonostante un leggero aumento delle immatricolazioni nel corso del 2018 e del 2019”.
E proprio sulla problematica della flessione delle iscrizioni (cui corrisponde, tra l’altro, il decremento delle entrate a titolo di tasse universitarie) e sulla consistenza numerica dei fuoricorso si è soffermata la sezione della Corte. Mille studenti in meno in 3 anni e 8 mila fuori corso (3 anni fa erano 10 mila). Secondo la Corte dei Conti, i fuori corso sono diminuiti, ma continuano, purtroppo, a esser molti e sarebbero opportune iniziative per la loro ulteriore diminuzione.
Per la Sezione “il superamento di tali problematiche riveste importanza fondamentale, essendo tali questioni strettamente collegate al “conseguimento del pieno successo formativo degli studenti dell’istruzione superiore”.
L’Università. Soddisfazione è stata espressa questa mattina dai vertici dell’Ateneo per l’indagine svolta dalla Sezione Regionale di controllo per la Sardegna della Corte dei Conti sul sistema di finanziamento e di organizzazione dell’Università di Cagliari (esercizi 2017-2018-2019), al termine dell’adunanza pubblica.
“Abbiamo dato la nostra massima collaborazione – è il commento del Direttore Generale Aldo Urru – anche per avere la possibilità di testare quanto abbiamo fatto finora. Quanto emerso ci sprona al miglioramento continuo delle performance dell’Ateneo, evidenziato anche dall’aumento delle immatricolazioni”.
Anche il Rettore Maria Del Zompo, intervenendo davanti alla Corte, ha sottolineato che “l’indagine è per noi motivo per proseguire nel miglioramento”, e ha poi ricostruito il contesto di riferimento, dalla Legge 240/10 (c.d. Legge Gelmini) ad oggi. “Quella legge a suo tempo venne duramente contestata dagli studenti e dal personale docente e tecnico-amministrativo insieme a moltissimi altri Atenei – ha rimarcato – perché ha innescato una guerra tra poveri, diminuendo le risorse provenienti dal Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e penalizzando chi è già povero”. Il Magnifico ha ricordato che la richiesta di maggiore equilibrio ed eticità portata avanti in questi anni nelle sedi nazionali ha condotto “ad un parziale riequilibrio, che ha visto l’inserimento di alcuni indicatori come l’insularità e la scarsa densità di popolazione all’interno del sistema di distribuzione delle risorse per gli atenei”.