“Noi cittadini chiediamo che la nostra sovranità, tutelata dall’ Articolo 1 della Costituzione Italiana sia rispettata, è un nostro sacrosanto diritto”.
210.729 firme a favore della proposta di legge Pratobello 24, si punta su questo al fine che dai piani alti della Regione vengano snocciolate e formulate azioni per frenare, contrastare e regolare l’assalto da parte delle multinazionali che, in nome della transizione energetica, sognano la terra dei nuraghi come una distesa di pale eoliche e pannelli fotovoltaici. Una presa di posizione però da parte dei cittadini, comitati e manifestazioni di protesta pacifica si susseguono da mesi per far valere la volontà di un popolo che non si oppone a dare il suo contributo ma in maniera equa.
Sciopero della fame, anche, promosso dal leader dei comitati Michele Zuddas, che durerà fino all’approdo della legge presso il Consiglio Regionale”. “Si sperava di non dovere arrivare a ciò, ma quando c’è in gioco il futuro della nostra isola e un’eredità da lasciare ai nostri figli, non si può fare altrimenti” spiega Tiziana Mori, un’altra partecipante.
“Nella mia vita lavorativa, professionale e politica ho sempre portato avanti l’ascolto, il dialogo e la condivisione, nel rispetto dei ruoli, ma qua c’è la volontà di ben 211 mila sardi ed io sono una di loro.
La Sardegna ha anche una lunga tradizione agropastorale per cui tra le generazioni è stato trasmesso l’amore per la terra, per la natura, di chi ha fatto immensi sacrifici per lasciare beni su cui ora graveranno anche servitù di elettrodotto, con tanti cittadini che lo hanno scoperto per caso, visto che non erano stati avvisati. Da due anni porto avanti un progetto europeo in ambito di turismo legato all’Agrifood ed empowerment femminile, e francamente non so più cosa rispondere a chi mi chiede, come faremo adesso.
Mi auguro che la Presidente Todde riveda la sua decisione perché dovrebbe conoscere le motivazioni di tutti i sottoscrittori che, vorrei sottolineare non sono strumentalizzati da nessuno ed è offensivo sentirselo dire”.
Non solo: “A Quartucciu dove vivo, abbiamo un gruppo informale di aderenti al no Tlink e ci impegniamo ad informare i cittadini, con dati alla mano su quanto accade e a condividere le attività della rete dei Comitati”.











