“Cagliari, con la malamovida torna in mente la vecchia arrettonera: non se ne può più di tavolini e scorribande”

La riflessione ironica di Marcello Roberto Marchi, abitante del centro storico: “Per dirimere certe questioni, certe dispute o certi regolamenti di conti, si dice che si prendeva l’avversario o il personaggio antipatico per il bavero della giacca e per il fondo schiena e lo si faceva correre in discesa verso il Porto e lo si buttasse a mare…”


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I Cagliaritani ” veraci ” hanno in mente il significato di un luogo simbolo della Città, il Portico di “Palabanda” e quello di una pratica burlesca antica  detta ” arrettonera”, con la “c ” aspirata, per dire carrettonera. Termini che  molti cagliaritani, di questi giorni, vorrebbero che producessero effetti concreti.

Per comprendere veramente lo spirito che aleggia intorno al Portico di Palabanda, invito ad andare ai testi di storia sarda, che si possono trovare anche in internet. Voglio, perciò, lasciare alla curiosità di ciascun lettore di Casteddu On Line l’emozione della ricerca e l’interesse personale ad approfondire il tema.
Del secondo termine preso a riferimento, non conosco l’origine vera del vocabolo ed il suo significato etimologico, ma quello pratico e concreto si. Vuol dire prendere di dietro uno per il bavero della giacca o per il colletto della camicia e per il fondo dei pantaloni e farlo correre per gettarlo a mare. Era un termine e una pratica  di moda sin dagli inizi del secolo scorso, prevalentemente esercitata nel rione Marina , quando era operativo il vecchio Mercato generale del Largo Carlo Felice, dove ci sono oggi la Banca d’Italia e la Banca nazionale del Lavoro. Per dirimere certe questioni, certe dispute o certi regolamenti di conti, si dice che si prendeva l’avversario o il personaggio antipatico per il bavero della giacca e per il fondo schiena e lo si faceva correre in discesa verso il Porto e lo si buttasse a mare.
Ecco, anche oggi a qualcuno che non se ne può più di tavolini, sedie e scorribande notturne di perditempo, avvinazzati e categorie simili che ogni notte circolano nel centro storico creando problemi di ogni sorta, quelli che  i salotti buoni definiscono la ” malamovida” e che nessuno vuole affrontare con realismo e determinazione nell’interesse della comunità civile e non di pochi che ne traggono vantaggi, balena nella mente quanto meno il ritorno alla pratica della ”  ‘arrettonera”. Nei confronti di chi ? Mi chiederete. Fate voi. Sia di giorno che di notte. Le acque del Porto, di questi tempi, non sono fredde. Anzi: piacevoli da ammirare.
Marcello Roberto Marchi


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